Oggi a Roma si è celebrato il Family Day, evento organizzato da una certa destra cattolica non tanto e non solo in favore delle famiglie tradizionali (donna+uomo+figlii) quanto piuttosto in risposta e netto contrasto con le unioni civili e in particolare contro quelle omosessuali, viste da molti dei partecipanti (inutile nasconderlo) come un vero e proprio abominio.
Chi vi scrive è apertamente favorevole al matrimonio fra coppie dello stesso sesso, una legge a riguardo sarebbe a mio parere la cosa più naturale e semplice del mondo, visto che non andrebbe a ledere i diritti proprio di nessuno; sono invece ancora incerto riguardo alle adozioni da parte di omossessuali ma solo perché credo che in fondo la figura di una madre sia molto importante e insostituibile (questo ovviamente mi porta a considerare con più favore un’adozione “lesbo” piuttosto che una “gay”). Ma, appunto, non trovo ci sia nulla di abominevole o peggio ancora di malato. Sono cresciuto con valori cattolici nei quali, contrariamente a molti amici anticlericali, credo ancora, fra i quali c’è anche quello dell’ugualianza di tutti gli esseri uman (perché questo stiamo) di fronte a Dio. Dio ci ha creati tutti figli suoi, quindi mi sembra ovvio che tutti abbiamo gli stessi diritti.
A questo punto mi sorge un dubbio, che è una domanda vera e propria senza alcun tipo di doppio senso ironico: ma nelle Sacre Scritture c’è effettivamente scritto che l’unione omosessuale o l’adozione sono contrarie al volere di Dio? Se sì, in che parti? Riuscireste a copiare e incollarmene in un commento? Ma soprattutto: se anche questo “paragrafetto” esistesse, non sarebbe in contrasto con il principio stesso di uguaglianza sopra citato? Come riesce la Chiesa a conciliare questi due concetti antitetici?
La mia è una domanda seria, non necessariamente polemica, e mi piacerebbe davvero che qualcuno mi rispondesse spiegandomi esattamente come si è posta la dottrina in merito: la risposta, penso, potrebbe stupirmi. E, stavolta lo ammetto, temo non in positivo.