Qualche tempo fa mi trovavo in Piazza del Duomo ad un evento organizzato in Feltrinelli dal buon Alvaro Soler e, d’improvviso, mi sono ritrovato circondato da decine di ragazzine che urlavano: “oddio c’è Sofia Viscardi! Oddio c’è Muriel” e io, imbambolato, mi chiedevo chi diamine fossero queste tizie nonostante, sotto sotto, temevo si trattassero di membri della mafia degli Youtuber. Ve ne avevo parlato proprio in questo post, senza sapere che qualche tempo dopo la prima sarebbe finita a condurre un programma di cultura su Rai Tre (WTF!) e l’altra avrebbe girato l’Italia con uno spettacolo pietoso imbastito da ragazzini privi di talento ma pieni fino all’orlo di followers, su qualunque social network immaginabile.
Non ha alcun senso che dopo le decine di articoli scritti da persone ben più brave del sottoscritto (leggasi qui e qui) io mi metta a fare un’inutile disamina del fenomeno influencer, anche perché non verrei cagato di striscio, ma vi basti sapere che oltre alle signorine sopra citate di personaggi dalle dubbie (o assenti) qualità ne girano attualmente a decine, fra le quali c’è una certa Greta Menchi che nelle ultime settimane sta facendo parlare molto di sé anche all’esterno del mondo malato di Youtube Italia.
20 anni appena, romana, capelli rosa (che vanno molto di moda fra la gente che conta sul web, a quanto pare) Greta gioca il ruolo dell’eterna adolescente come tutte le altre colleghe: questa ragazza non sa fare sostanzialmente nulla, se non attirare click con video dai titoli ad hoc (“ho i capezzoli a forma di cuore”) fare challenge con altri Youtuber copiati dai colleghi americani e ascoltare perennemente (o fingere di ascoltare) i teen idol più in voga, dagli One Direction a Justin Bieber. Il problema vero è che adesso, pare, Greta si sia messa in testa di fare musica, o almeno così pensiamo di avere intuito.
[youtube https://www.youtube.com/watch?v=qyp6o1Xt0oI]
Dopo settimane di gossip che la volevano insieme a Fedez, la youtuber ha finalmente rivelato che con il rapper aveva sì avuto a che fare ma per ben altri motivi: Greta Menchi ha infatti da poche ore cambiato agenzia ed è entrata a far parte del team della Newtopia, casa discografica fondata dallo stesso Fedez che nel corso dell’ultimo paio d’anni ha accolto fra gli altri anche Madh e il fenonemo dell’estate 2016 Fabio Rovazzi, esploso in classifica con Andiamo a comandare.
https://twitter.com/gretamenchi/status/760029992013160448
C’è il grosso rischio che anche Greta Menchi, dopo essersi fatta scrivere il romanzo da un ghostwriter come le sue altre amiche, si sia convinta di poter pubblicare un singolo, altrimenti non si spiegherebbe il contratto con una casa discografica: a differenza di Rovazzi, che per quanto trash ha fatto uscire un singolo a tratti geniale e senza pretese, la Menchi minaccia molto probabilmente di pubblicare, almeno sulla carta, un prodotto dozzinale e magari pure in finto inglese sulla scia del collega Luca Chikovani, che con il suo tremendo disco d’esordio Start mi ha fatto sanguinare le orecchie.
Cara Greta, questo è un messaggio per te: lo sappiamo che farai uscire una canzone solo per far cassa, ma mi auguro davvero tu non sia convinta di avere un qualsivoglia talento musicale, sarebbe uno schiaffo davvero troppo grande (e chiedo scusa per questa conclusione tremendamente banale) a tutti quelli che, nonostante una dura gavetta, non riusciranno mai a sfondare.