QUESTO ARTICOLO TI PIACE? METTI UN LIKE ALLA PAGINA FACEBOOK DI ZIOMURO RELOADED!
Tiziana Cantone non c’è più, la trentenne campana si è tolta la vita poche ore fa impiccandosi con un foulard nella sua casa di Mugnano, non molto distante da Napoli: la storia di questa ragazza, fra l’incredibile e il grottesco, è legata ad un video porno apparso sul web un paio di anni fa e diventato tristemente virale su siti hard e social network vari ed eventuali, trasformandosi in certi casi in un meme che tutti (inutile nasconderlo) almeno una volta abbiamo letto, citato o condiviso.
LEGGI ANCHE: LA POLEMICA DI MARIO ADINOLFI RIGUARDO ALLE SCUSE DI LINUS
Com’è lecito che sia in questi casi, è la stessa rete (che ha messo alla gogna Tiziana) ad essersi rimessa in discussione, scatenando tramite l’hashtag #TizianaCantone dibattiti, spesso parecchio accesi, sulla vera responsabilità della morte di questa giovane donna e sul ruolo del web come terribile potenziale stimolo per il cyberbullismo.
Ad aggiungersi alla lista di star e personalità che hanno manifestato vicinanza, seppure ormai inutile, alla vittima è stato di recente anche Linus, che in un post sul suo blog ha commentato la vicenda scusandosi personalmente e a nome della sua stessa Radio Deejay: chi è un assiduo ascoltatore dell’emittente di Via Massena è infatti ben consapevole del fatto che “bravoh” (un estratto della frase “stai facendo il video? bravo”) era diventato un jingle/tormentone/effetto sonoro utilizzato spesso durante la trasmissione Deejay Chiama Italia.
Ecco un estratto delle parole di Linus:
la notizia della ragazza napoletana che si è suicidata mi ha molto colpito.
E’ stata la protagonista (involontaria) del più famoso video hard italiano, talmente famoso da diventare un tormentone. Comico per tutti, noi compresi, tranne che per lei
La polemica più fervente in assoluto, in ogni caso, sembra essersi scatenata sui social nei confronti della blogger e giornalista “curvy” Elisa d’Ospina, che ha twittato un messaggio dedicato alla Cantone dimenticandosi però di aver calcato l’onda del fenomeno qualche tempo prima, con un articolo apparso su Il fatto quotidiano: lo stesso giornale ha poi chiesto scusa per le sue neglienze passate tramite un editoriale firmato Peter Gomez.
Giornalisti che non riescono a scopare
Pubblicato da Social Media Epic Fails su Mercoledì 14 settembre 2016