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Justin Bieber è una popstar con la P maiuscola, che vi piaccia o meno. L’artista canadese, questa sera e domani nel nostro paese con due date del suo attuale Purpose World Tour, è la rappresentazione di uno stereotipo del giovane teen idol come non se ne vedevano dai tempi di Michael Jackson e Justin Timberlake. Chiariamoci per bene: non stiamo certo parlando di un’ugola d’oro o del migliore songwriter al mondo (anche l’ultimo disco Purpose, per quanto valido, è stato infatti iper scritto e iper prodotto) ma di spettacoli così coinvolgenti e pop, appunto, non se ne vedono spesso.
Il Purpose World Tour a Bologna è stato in realtà niente di più e niente di meno di quello che le fan (le “beliebers”) già avevano visto nel passato: l’artista, ormai pienamente maturo da un punto di vista musicale, regala momenti di intrattenimento puro, come i fuochi artificiali, i balletti scatenati con un nutrito gruppo di ballerini, si fa sollevare da piattaforme sospese (in modo non dissimile da Kanye West), cammina con un equilibrio precario su cubi luminosi (è il caso di Boyfriend), si scatena sotto una cascata d’acqua in Sorry, ma si concede anche alle fan (in delirio) in una versione voce e chitarra di alcune fra le sue hit migliori, come la notevole Love Yourself, scritta da Ed Sheeran.
Certo, viene da chiedersi quante delle sue fan si siano effettivamente accorte del playback piuttosto spudorato (in What Do You Mean praticamente ci sono solo back vocals e pre-rec), anche in considerazione delle urla, pur sempre legittime, dedicate al loro idolo di sempre sul palco. Poco importa, diranno loro, Justin è anche un bravo ballerino e secondo alcuni è impossibile poter cantare da dio e ballare allo stesso momento. Certo, ci sarebbe da citare il caso di Beyoncé, ma pur sempre di un altro genere di artista stiamo parlando. Di positivo, molto positivo, c’è da dire che il cantante non è al contrario della collega un gigante su un piedistallo e ha spesso piacere a interagire con il pubblico (come quando, per esempio, fa notare ad una ragazza che il cartello della sua fan action è messo al contrario).
Se l’obiettivo di Bieber e della sua crew è quello di vendere e far ammattire milioni di ragazzine in tutto il mondo con le sue canzoni pop clamorosamente orecchiabili e con i suoi spogliarelli sul palco, beh, ci sta riuscendo davvero da dio. Dopo tutto, che altro dovremmo chiedere ad un artista commerciale?
Qui sotto trovate la setlist del primo dei due concerti di Justin Bieber all’Unipol Arena di Casalecchio di Reno e qualche video della serata.
Scaletta Justin Bieber Unipol Arena Casalecchio di Reno 19 novembre 2016
- Intro/Mark my words
- Where are u now
- Get used to it
- I’ll show you
- The feeling
- Boyfriend
- Cold water (acustica)
- Love yourself (acustica)
- Been you
- Company
- No sense
- Hold tight
- No pressure
- As long as you love me
- Children
- Let me love you
- Life is worth living
- What do you mean?
- Baby
- Purpose
BIS
21. Sorry
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