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Un paio d’anni fa sono finito al centro di un polverone mediatico (?) per essermi permesso di asfaltare Mika, il grande, irreprensibile [cit] Mika, giudice di X Factor, talento straordinario, personaggio di fama internazionale al quale mamma Rai ha persino concesso un intero one-man show.
Nel pezzo, che potete recuperare qua, sottolineavo fra le altre cose quanto Mika fosse sopravvalutato, per una serie X di ragioni che non starò qui a ripetere. L’articolo divenne virale e diede vita sui social network ad una shitstorm nei miei confronti che difficilmente mi potrò mai dimenticare. Mi ricordo, in particolare, di una ragazza che sul mio profilo Instagram, sotto ad una foto completamente a caso, mi scrisse una cosa del tipo “ti vengo a bruciare casa”.
Fatta questa doverosa premessa, e come sottolineato da questo geniale tweet che condivido con piacere, qualcosa di molto, troppo simile sta accadendo negli ultimi mesi con un personaggio che risponde al nome e cognome di Ermal Meta. Ma andiamo con ordine.
Mika fandom during last year be like:
MIKA
MIK
MI
M
ME
MET
MATA
META ER
META ERM
META ERMA
META ERMAL— Lors (@staringathesun) May 21, 2018
Ermal Meta nasce e cresce in Albania e si trasferisce con la madre in Italia a 13 anni (fonte Wikipedia, se è sbagliato vedete di non cagarmi il cazzo). Nel 2007 il cantante fonda la band La Fame di Camilla, con la quale partecipa fra le altre cose al Festival di Sanremo 2010 cantando il più che gradevole brano Buio e Luce.
Prima di fare ufficialmente il suo debutto come artista solista, Ermal Meta scrive un’infinità di canzoni per alcuni fra i più celebri artisti italiani. Tra gli altri, Marco Mengoni, Lorenzo Fragola, Emma Marrone, Francesco Renga e Giusy Ferreri. Lo so cosa state pensando, state pensando “me cojoni!”, ma negare il peso di questi cantanti nel nostro panorama sarebbe ridicolo, naif e decisamente da radical chic.
Lo stile di scrittura di Ermal Meta è fresco, originale, coinvolgente e privo (quasi del tutto) dei soliti stereotipi della musica italiana. Niente “guardo nei tuoi occhi”, “ti penso”, “sei tutta la mia vita” o “le tue parole fanno male” per intenderci. O, comunque sia, nella sua musica sono cliché presenti in misura molto minore rispetto alla concorrenza.
L’hype su Ermal Meta esplode con il Festival di Sanremo 2017 e con un’esibizione, a dir poco incredibile, di Amara Terra Mia di Domenico Modugno, che garantisce all’interprete consensi incondizionati e gli regala una visibilità tale da assicurargli un’ottima terza posizione (parliamo del bel pezzo “Vietato Morire“, incentrato sul delicato tema della violenza domestica).
Da questo punto in poi, Ermal Meta diventa una star, soprattutto su Twitter. Da questo momento in poi, niente sarà più come prima.
Ermal-Meta-Amara-terra-mia-Cover-Sanremo-
Pubblicato da Moreno Turco su Venerdì 10 febbraio 2017
Già, perchè i Lupi di Ermal, già piuttosto attivi, iniziano improvvisamente ad ululare. Sia ben chiaro, essere fan di un cantante, per quanto uno possa essere sfegatato, è forse una delle poche soddisfazioni che questa già dura vita ci può regalare. Il problema è quando il fanbase si trasforma in un branco, com’è appunto nel caso dei fan di Ermal, che rispetto a quelli di Mika (che magari, appunto, sono proprio le stesse persone) non sono poi molto diversi.
Se n’è reso conto, fra gli altri, a sue spese anche il buon Alessandro Cattelan, che si è permesso a pochi giorni dal Festival di Sanremo 2018 a scherzare sulla (nemmeno presunta) paternità del brano Non mi avete fatto niente, il pezzo con cui Ermal ha vinto il Festival di Sanremo 2018 insieme a Fabrizio Moro.
Le battute di Cattelan hanno triggerato i fan di Meta, scagliatisi contro il conduttore con spergiuri, insulti, minacce e chi più ne ha più ne metta. Cattelan, in trasmissione, si è quindi concesso di esprimere una sacrosanta verità “su Ermal Meta non si può scherzare”.
Mettiamo ora da parte un secondo i fan, e focalizziamoci sul personaggio. Che Ermal Meta abbia delle qualità è indubbio. Che il suo ultimo disco, Non abbiamo armi, sia molto valido (seppur non un capolavoro) altrettanto. Che Non mi avete fatto niente non fosse un pezzo inedito, tanto quanto. Sul fatto che si meritasse di vincere il Festival, invece, si possono dire tante cose, per quanto mi riguarda la risposta è che (testo a parte) si tratti di un brano dopo tutto mediocre. Per quanto riguarda l’atteggiamento del suddetto artista sui social, travolto da un’ondata di popolarità inaspettata (e da miliardi di insostenibili meme, che hanno obiettivamente rotto i coglioni) vale invece la pena stendere un velo pietoso.
Nel corso delle ultime settimane, e in più di qualche occasione, Ermal Meta si è infatti reso protagonista di alcune sparate che si sarebbe benissimo potuto evitare. La sensazione, mi duole ammetterlo, è che si sia lievemente montato la testa. Qui sotto i tweet “incriminati”.
(- scusa, mi posso fare una foto con te? – no, mi spiace) (- ciao Ermal, piacere di conoscerti! -Ciao piacere mio! -Possiamo farci una foto? -Certo che si! #primaleducazione
— Ermal Meta (@MetaErmal) May 28, 2018
Io almeno con le mie cagate ci campo, tu con le tue al massimo ti ci sporchi le mutande.
— Ermal Meta (@MetaErmal) May 29, 2018
https://twitter.com/MetaErmal/status/971428264911802368
Come spesso succede, da talento creativo, “alternativo” e lontano dalle luci dei riflettori, Ermal Meta si è dunque trasformato nella nuova star del pop commerciale, di quelli che se ne parli male ti devi aspettare, nel breve termine, una chiamata dell’ufficio stampa. O di quelli per i quali è necessario sponsorizzare gli articoli su Facebook, capisciammè.
C’è passato anche Mika, per questa fase, si chiama ciclo di vita di un prodotto, te lo insegnano in tutte le scuole di comunicazione, compresa la mia. Nasci, cresci, ti sviluppi, ma quando arriva qualcun altro, o qualcosa di più interessante, sei naturalmente destinato a crollare. E infatti adesso, dopo il boom di Grace Kelly e la sovraesposizione di X Factor, dell’artista libanese chi ne ha più sentito parlare?
Ermal Meta, dal canto suo, potrebbe rischiare di fare la stessa fine, anche se in fondo non se lo meriterebbe. Visto l’andazzo recente, in ogni caso, non escludo che il karma possa colpire finito il suo imminente tour estivo. E il karma, si sa, è una lurida puttana.