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Che ci crediate o meno, alla luce della vittoria “politica” (che politica non è, ovviamente) di Mahmood al Festival di Sanremo 2019, il presidente della commissione Trasporti e telecomunicazioni della Camera, Alessandro Morelli (nonché ex direttore di Radio Padania) ha presentato una proposta di legge alla Camera che prevede, in linea teorica, la presenza di almeno una canzone italiana su tre su tutte le emittenti radiofoniche del nostro paese.
Puntare sulla nostra musica, dare spazio agli esordienti, tutelare la nostra tradizione: è questo l’obbiettivo della nostra proposta.#LaRadioCantaLItalia
Pubblicato da Alessandro N Morelli su Domenica 17 febbraio 2019
Ecco con quali parole Morelli ha presentato la proposta:
La vittoria di Mahmood all’Ariston dimostra che grandi lobby e interessi politici hanno la meglio rispetto alla musica. Io preferisco aiutare gli artisti e i produttori del nostro paese attraverso gli strumenti che ho come parlamentare. Mi auguro infatti che questa proposta dia inizio a un confronto ampio sulla creatività e soprattutto sui nostri giovani.
Uno dei motivi che ha spinto alcuni politici (fra cui Luigi di Maio) ad esprimersi di recente anche in ambito musicale (come se l’Italia non avesse già abbastanza problemi) è il fatto che la vittoria di Mahmood, almeno in teoria, non abbia rappresentato davvero il volere popolare. A far trionfare l’artista italo-egiziano (che, però, ha già battuto qualunque record in classifica) sono infatti state soprattutto la giuria di esperti e quella dei giornalisti in sala stampa, che hanno ribaltato il risultato del televoto.
Fun Fact. Se pensate che la necessità di controllare la programmazione radio sia esclusiva soltanto della destra italiana populista attualmente al governo vi sbagliate. Anche l’ormai ex Ministro dei Beni Culturali e del turismo Dario Franceschini, quando era in carica, aveva proposto l’introduzione di quote minime di trasmissione di musica italiana nelle radio.