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Sono serviti almeno un paio di giorni per mettere insieme le idee e parlarvi, in modo approfondito, del Playlist Tour di Salmo, al quale ho avuto la fortuna di assistere lo scorso 16 marzo, presso l’Unipol Arena di Bologna.
Il ritardo, del quale mi scuso, è legato ad una serie di fattori. Tralasciando la pessima connessione internet che mi ritrovo a casa, c’è da dire che un po’ ha giocato anche il fattore stanchezza e il fatto che, non ve lo nascondo, scrivere una recensione come si deve è un casino e mi prende sempre una valanga di tempo. Soprattutto se teniamo in considerazione il fatto che il Playlist Tour (si chiama così? Immagino) è carico di spunti all’inverosimile.
Partiamo dal disco. Con Playlist, Salmo si è ufficialmente fatto conoscere al grande pubblico. Non è diventato esattamente mainstream, perché probabilmente mainstream non lo è mai stato e mai lo sarà. Eppure, il successo a dir poco incredibile dell’album è una dimostrazione evidente di come il pubblico di Maurizio Pisciottu si sia ampliato, e pure di parecchio. D’altra parte, quando c’è la qualità….
Playlist non è un capolavoro, ma è un ottimo prodotto discografico che dal vivo suona da dio. Il motivo? Salmo è un entertainer con i controcoglioni che (contrariamente al suo collega Fedez, un agnellino a suo confronto) sul palco non si è portato delle basi pre-registrate ma una band della madonna. Il risultato è uno show che calibra rap, hardcore, rock e elettronica (il remix di Ho paura di uscire e il successivo medley è clamoroso) con un equilibrio invidiabile.
Lo show si apre (anche se l’avrei preferita in chiusura) con 90 Min, una delle canzoni più belle in assoluto dello scorso anno. La gente balla, poga, i ragazzi si tolgono la maglietta, partono le bestemmie (Perdonami), gli effetti pirotecnici, tutto regolare, insomma.
Niente è lasciato al caso, eppure quello di Salmo non è un concerto monolitico e intoccabile. Salmo si conserva più di qualche spazio per sé stesso, per il cazzeggio, scherza sulle tette piccole delle ragazze bolognesi che gli lanciano reggiseni sul palco, fa stage diving, dirige i movimenti del pubblico, si preoccupa se qualcuno si dovesse essere fatto male.
A fine concerto, Salmo ha messo mano a Instagram, svelando ai fan che quello all’Unipol Arena è stato il live più bello della sua vita. Sinceramente non ho idea se sia vero oppure se si tratti della più classica delle paraculate. Di certo, il Playlist Tour è stato uno dei concerti più coinvolgenti e riusciti dell’anno e uno show che può insegnare tanto, tantissimo a chi si riempie la bocca per essere riuscito a conquistare un quarto di Stadio Olimpico o persino tutto il Circo Massimo.
Scaletta Playlist Tour Salmo 16 marzo 2019 Unipol Arena Bologna
- 90min
- Mic taser
- Stai zitto
- Ricchi e morti
- Giuda
- Io sono qui
- Perdonami
- L’alba
- Cabriolet
- Tiè
- PXM
- Russell Crowe
- S.A.L.M.O.
- Papparapà
- Ora che fai?
- Disobey
- Lunedì
- Medley (Ho paura di uscire, K-Hole, Esagero, Venice Beach, La prima volta, Killer game, Estate dimmerda, Mob)
- Dispovery channel
- Sparare alla luna
- 1984
- Il cielo nella stanza