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Il Centro congressi di Tel Aviv, anche conosciuto semplicemente con il nome di Expo, ospiterà dal 14 al 18 maggio prossimo la a 64ª edizione dell’Eurovision Song Contest, una delle più importanti e seguite manifestazioni musicali a livello mondiale.
https://twitter.com/Eurovision/status/1105168356158656513
L’Eurovision Song Contest 2019 arriva in Israele in quanto lo scorso anno, come ricorderete, il paese mediorientale vinse la competizione con il brano Toy, interpretato da Netta. Anche l’edizione 2019 dell’ESC, non ho dubbi, promette di regalarci grandi soddisfazioni, tante canzoni, varietà, colori e divertimento.
L’Italia, vi ricordo, parteciperà con Soldi, il pezzo con cui Mahmood ha vinto il Festival di Sanremo 2019. Come vi ho raccontato qui su Ziomuro Reloaded, il nostro rappresentante potrebbe avere ottime possibilità di vittoria.
41 i paesi in gara a questa edizione di ESC, fra cui l’Ungheria, che si presenterà con Joci Pápai. Il suo pezzo si intitola Az én apám.
Chi è Joci Pápai
https://www.instagram.com/p/BuocuhKlZlP/
Joci Pápai è un cantante ungherese di etnia rom nato a Tata nel 1981.
L’artista si è fatto conoscere in madrepatria per aver partecipato al talent show Megasztár. Dopo essere stato eliminato durante le selezioni, ha firmato un contratto con l’etichetta Magneoton Records e ha pubblicato, nello stesso anno, il suo album di debutto, intitolato Vigaszdij, ad oggi il suo unico disco.
Joci Pápai è un volto conosciuto per gli appassionati di Eurovision. Nel 2017, l’artista aveva infatti partecipato alla manifestazione con la splendida Origo, posizionatasi ottava nella classifica finale.
Recensione
Se Origo era un pezzo splendido che mescolava suoni, melodie e suoni balcanici con l’hip hop, non lo stesso possiamo dire di questo pezzo che di per sé non è malaccio ma è rovinato da un fischiettio che rovina un po’ il tutto. Anche la dedica al padre di cui parla la canzone non so quanto possa funzionare all’Eurovision. Un 6 molto politico da parte mia.
Testo
Az én apám úgy nevelt, mint a szél
Halkan fújt, énekelt, úgy mesélt
Ott lakott, hol minden út véget ért
Ezeregy év is kevés egy életért, egy életért
Hallom őt, az ő szívét a húrokon
Látom őt, múló idővel az arcomon
Az ő hitét büszkeség vallanom
Ezeregy dalból ezt az egyet dúdolom, dúdolom
Régi napok, gyönyörű napok
Szeretem az emlékét
Ő hív, és hozzá szaladok
Játszani így volt szép
Régi dalok megidézik
Még érzem a nap fényét
A szél zúgását is hallom még
A szél hangjában is hallom még
Egy dallal űzte messze el a bánatom
Mit adhatok, csak az, hogy hozzá tartozom
S az én fiamnak büszkeséggel mondhatom
Ő az én apám, és itt az én otthonom
Régi napok, gyönyörű napok
Szeretem az emlékét
Ő hív, és hozzá szaladok
Játszani így volt szép
Régi dalok megidézik
Még érzem a nap fényét
A szél fütyült altatót, legyen álmom szép
A szél fütyült altatót, ma is hallom még
Traduzione
Mio padre mi ha cresciuto come il vento
Ha soffiato piano, ha cantato, così lui raccontava storie
Ha vissuto lì, dove finiva ogni strada
1000 e 1 anni sono pochi per una vita, per una vita
òo sento, il suo cuore sulle corde
lo vedo con tempi passati sulla mia faccia
confesso la sua fede orgoglioso
dalle 1000 e 1 canzoni, è questa quella che canticchio, canticchio
giorni vecchi, giorni belli
Amo la sua memoria
lui mi chiama e corro da lui
è stato bello giocare così
vecchie canzoni lo ricordano
sento ancora la luce del sole
riesco ancora sentire il fremito del vento
riesco ancora sentirlo nel suono del vento
Con una melodia ha fatto sparire il mio dolore
ciò che io posso dargli è soltanto la mia riconocenza
e posso dire a mio figlio con orgoglio
lui è mio padre, ed ecco la mia casa
vecchi giorni, bei giorni
amo la sua memoria
lui mi chiama e io corro da lui
è stato bello giocare così
canzoni vecchie me lo ricordano
sento ancora la luce del sole
ll vento suonava una ninnananna, in modo che il mio sogno fosse bello
ll vento suonava una ninnananna, oggi continuo a sentirla