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Come c’era da aspettarsi, la scelta (obbligata, in realtà, per regolamento) di organizzare l’Eurovision Song Contest 2019 in Israele avrebbe per forza di cose scatenato qualche polemica. Non serve certo che io vi ricordi l’astio che una grossa parte del mondo prova nei confronti dello stato israeliano e le sue continue (violente) rivendicazioni nei confronti della Palestina.
Madonna, per esempio, è stata oggetto di pesanti critiche da parte degli anti israeliani e in particolar modo del collega Roger Waters, che nei giorni scorsi aveva caldamente invitato l’artista a non salire sul palco di Tel Aviv. La regina del pop, alla fin fine, all’Eurovision 2019 si è esibita in barba alle polemiche, anche se i riferimenti alla Palestina nella sua esibizione non sono certo mancati.
Chi però ha fatto il vero capolavoro sono stati gli Hatari, il trio islandese (in realtà parte di un collettivo più ampio) composto da Klemens Nikulásson Hannigan, Matthías Tryggvi Haraldsson e Einar Hrafn Stefánsson.
I tre artisti hanno infatti deciso di sfoggiare la bandiera palestinese in diretta, come segno di protesta contro lo stesso paese che li stava ospitando. La band, un gruppo electro-punk dal sapore BSDM, si è infatti detta da sempre pronta a lottare contro il sistema e, in particolare, contro il capitalismo.
Peccato soltanto che gli Hatari siano stati sgamati in tempo zero dagli organizzatori, che evidentemente non hanno apprezzato molto il loro gesto. Il gruppo si è dunque ritrovato costretto a consegnare le bandiere palestinesi ad un inserviente, senza però rinunciare ad un video caricato sui social nel quale è stato documentato il sequestro del loro materiale.
ICONIC BEHAVIOUR. ICELAND WINS. pic.twitter.com/ri6vNAm4DP
— Ticketmaster Entradas España (@pappagalIi) May 18, 2019
Qui sotto il video del fattaccio.
itseuropaz had it with Hatari, no words pic.twitter.com/hMliuJt6p5
— адам (@zamanaIy) May 19, 2019