Il 2020 è stato un anno tremendo, a dir poco. Anche al sottoscritto, Covid a parte, ne sono successe di ogni. Arrivare fino alla fine non è stato per nulla facile, ma eccoci qua. Per fortuna che c’è stata la musica. Anche stavolta, nonostante tutto, gli artisti italiani ed internazionali si sono impegnati per regalarci quei tre, quattro minuti di relax spensierato in mezzo ad una pandemia globale che, ci auguriamo, si esaurisca nel più breve tempo possibile.
Ecco dunque tornare, puntuale come un orologio svizzero, la classifica delle 30 canzoni che hanno segnato questo difficile 2020.
Come sempre, prima di iniziare, una breve nota metodologica. Non sono Pitchfork, non ho tempo né voglia di ascoltarmi migliaia di brani, tanto meno quelli di artisti particolarmente ricercati. Non è snobismo, non è ignoranza musicale. Semplicemente non riesco a starci dietro. Citofonare Gorillaz e Bruce Springsteen. E questo giusto per fare un esempio.
Per scegliere le canzoni mi sono basato anche stavolta su criteri oggettivi e soggettivi: un mix di numero di ascolti, validità e profondità del testo, produzione, impatto culturale. Per questo e per altri motivi ci troverete pezzi commercalissimi e qualche piccola chicca. Per la top 10 mi sono permesso qualche piccolo spiegone.
Cominciamo?
30. Say so – Doja Cat
29. Rojo – J Balvin
28. Dakiti – Bad Bunny e Jhay Cortez
27. Black & White – Niall Horan
26. Rain on me – Lady Gaga e Ariana Grande
25. Midnight Popolare – Mahmood e Massimo Pericolo
24. How you like that – Blackpink
23. No time to die – Billie Eilish
22 . Uno – Little Big
21. Vienimi (a ballare) – Aiello
20. Dynamite – BTS
19 Powfu – Death bed
18. Wonder – Shawn Mendes
17 Midnight Sky – Miley Cyrus
16. Ridere – Pinguini Tattici Nucleari
15. Per sentirmi vivo – Fasma
14 – Nothing compares – The Weeknd
13. Chega – Gaia
12. Golden – Harry Styles
11. Dolerme – Rosalia
10 Greve – ThaSupreme, Young Miled, Madman
In confronto a Bloody Vynil, il Machete Mixtape 4 di Salmo e compari era roba da boomer. Greve è un pezzo devastante, da ascoltare possibilmente con un bel paio di Beats al massimo volume. Se siete sopra i 17 anni di età è possibile che non capirete nulla di quello che la new wave del rap/trap italiano ci canta dentro. Ma va benissimo così, ballate e fregatevene.
9. WAP – Cardi B e Megan Thee Stallion
Cardi B e Megan di fare le signorine proprio non ne hanno voglia. WAP è stata vista da molti come una manifestazione anche piuttosto femminista di esprimere il proprio lato sessuale senza filtri di sorta. Nel brano, le due rapper parlano in modo diretto come non mai di tutto quello che vorrebbero fare e che il loro uomo facesse loro. Il pezzo più sboccato dell’anno ma anche uno dei più chiacchierati e coinvolgenti. Ce ne ricorderemo molto, molto a lungo.
8. Physical – Dua Lipa
Dua Lipa è l’artista femminile per eccellenza dell’anno. E Physical riassume in modo magistrale il mood del suo secondo incredibile disco, Future Nostalgia. Un album fatto praticamente solo di “bop” e di singoli, che mescola il pop di oggi con quello di anni ’80 e ’90. Come una novella Olivia Newton John Dua Lipa ci fa sculettare con il suo sexy workout, moltiplicando di almeno dieci volte i BPM.
7. Portofino – Il Pagante
Non è la prima volta che Il Pagante finisce altissimo nella mia classifica di fine anno. E a ragione. Portofino è una canzone electropop che crea una dipendenza assoluta e con un testo onestamente geniale che in pochi sarebbero stati in grado di scrivere. Sottovalutatissimi loro, hanno le stesse potenzialità di gente come Immanuel Casto, mica bruscolini.
6. Fai rumore – Diodato
L’avevo intuito fin da prima che la presentasse: Fai rumore di Diodato avrebbe vinto il Festival di Sanremo 2020. Diodato ha tirato fuori una piccola perla del suo repertorio, una canzone da cantare a voce alta, magari in un bel palazzetto, quando si potrà di nuovo farlo. Un pezzo delicato, intenso e profondo, validissimo. Non concordo con chi la definisce il pezzo dell’anno e in generale chi l’avrebbe fatta vincere il Festival, ma è pur sempre una fortuna avere degli artisti così nel nostro paese. E poi il disco da cui è estratta è davvero pazzesco.
5. Guaranà – Elodie
Dopo l’ottima Andromeda sanremese e i difficili mesi primaverili, Elodie ci accoglie nella stagione estiva con il pezzo migliore della sua carriera. Base di Dardust devastante, peccato solo sia stato uno dei tanti tormentoni italiani creato a tavolino, perché è un pezzo eccezionale.
4. Bad Bunny – Yo Perreo Sola
Vestito da donna, Bad Bunny abbatte gli stereotipi di genere inneggiando alla liberazione sessuale femminile a suon di reggaeton.
3. Exile – Taylor Swift feat. Bon Iver
Taylor Swift scappa in mezzo ai boschi per creare l’album più intimo della sua carriera. Uscito a sorpresa lo scorso luglio, Folklore è l’album dei cuori infranti che sentono il bisogno di isolarsi per fuggire da un mondo troppo doloroso. Exile è il gioiello del disco, è il suono delle foglie che cadono a terra e si mescolano con il fango, è la neve che si posa sui tetti, mentre la contempli il panorama con una tazza di thé fumante in mano. Ripensando a quanto ti senti solo e inerme di fronte al mondo e alle scelte degli altri. Capolavoro.
2. Tikibombom – Levante
Massimo rispetto per la notevole canzone del vincitore (nonché suo ex fidanzato) Diodato. Ma Fai Rumore non ha in sé la carica e il bellissimo messaggio di accettazione e uguaglianza (per una volta, viva dio, non paracul0) di TikiBomBom.
Clicca qui per acquistare il mio primo romanzo, Linea 148!
1. Think about things di Daði Freyr / Blinding Lights di The Weeknd
Un parimerito doveroso che sento il dovere di spiegare. Il pezzo con cui l’Islanda si sarebbe dovuta presentare all’Eurovision Song Contest 2020 poi cancellato è uscito a febbraio del 2020. Il singolo di maggior successo della carriera di The Weeknd il 29 novembre 2019. Nella mia classifica di fine 2019, in effetti, Abel Tesfaye era pure presente, ma in una posizione decisamente bassa.
Daði Freyr ha dato vita alla canzone migliore del 2020 in assoluto. Originale, trascinante, con un synth elettronico irresistibile, un significato bellissimo (è un pezzo dedicato alla figlia neonata, alla quale il cantante chiede di spiegare “che cosa ne pensa delle cose” appena le vede) e un video e un balletto clamoroso.
D’altra parte c’è il dominatore per eccellenza del 2020. Grazie al disco After Hours e Blinding Lights in particolare The Weekend si è imposto come artista più ascoltato dell’anno in assoluto. Come se la strizzatina d’occhio agli anni ’80 di TRON non fossero bastati, The Weeknd si è definitivamente conquistato il mio cuore con l’incredibile esibzione sui tetti di New York ai VMAS 2020. E il prossimo anno si prende pure l’Halftime Show del Super Bowl. Peccato solo sia uscita lo scorso anno, altrimenti altro che parimerito.