Uno dei più celebri locali di Londra (e di tutto il mondo) chiude i battenti una volta per tutte: stiamo parlando del Fabric, la celebre discoteca che ha visto nascere fra la fine degli anni ’90 e l’inizio degli anni 2000 una vera e propria nuova cultura underground, condita però purtroppo anche da droga, tanta droga, uno dei fattori principali che hanno portato alla chiusura definitiva di uno dei templi dell’house mondiale.
La notizia è stata ufficializzata dal The Guardian, che ha confermato qualche ora fa la mancata licenza concessa al locale londinese dopo la morte ravvicinata di due ragazzi che al suo interno avevano fatto uso di stupefacenti: secondo le autorità locali, infatti, gli uomini della sicurezza che avrebbero dovuto controllare l’ingresso di sostanze poco lecite all’interno della struttura si sono rivelati completamente inadatti al lavoro che era stato loro assegnato. A quanto sembra, fra l’altro, gli stessi proprietari del locale erano perennemente sotto l’effetto di sostanze stupefacenti, il che ha portato all’ovvia conclusione che, dopo tutto, non avrebbe nemmeno avuto senso che esistessero dei controlli all’esterno della struttura.
So 150,000 voices can't even be heard. We had no chance. #fabricreview
— Friction (@friction) September 7, 2016
In un documento ufficiale, inoltre, il sovraintendente ha dichiarato: Stuart Ryan wrote: “se continueremo di questo passo, c’è un’altissima probabilità che si verificheranno altri decessi legati all’overdose di stupefacenti”. In ogni caso, non tutti sembrano essere d’accordo sulla chiusura del Fabric: lo stesso sindaco di Londra, si è detto favorevole alla riapertura del locale, nonostante lui stesso abbia sottolineato di non aver alcuna intenzione di intervenire per quanto riguarda il discorso delle licenze.