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Ancora pochissime ore e scopriremo chi fra i Los Angeles Rams e i New England Patriots si porterà a casa la vittoria al Super Bowl 2019, l’attesissima finale di football americano (in programma nella notte fra il 3 e il 4 febbraio) giunta quest’anno alla sua 53ª edizione.
Contrariamente agli anni scorsi, su questa edizione in particolare della più importante manifestazione sportiva negli Stati Uniti aleggia un inquietante fantasma che risponde al nome e cognome di Colin Kaepernick.
Lo sportivo di colore, quarterback classe 1989, è infatti ormai stato estromesso da qualunque competizione e squadra a causa della sua protesta, pacifica e silenziosa, nei confronti dell’attuale amministrazione Trump e, in particolare, alle recenti manifestazioni di razzismo da parte delle autorità americane nei confronti della comunità afroamericana. A partire dall’estate 2016, Kaepernick ha deciso, in gesto di sfida, di non alzarsi più in piedi durante l’inno americano, bensì di inginocchiarsi.
Il coraggio di Colin Kaepernick, che si è così ritrovato da un giorno all’altro senza lavoro, ha spinto Nike a scegliere lo sportivo come suo più recente testimonial di una campagna pubblicitaria di grande impatto che ha fatto molto discutere i Repubblicani (e ha, ovviamente, mandato su tutte le furie Donald Trump).
Believe in something, even if it means sacrificing everything. #JustDoIt pic.twitter.com/SRWkMIDdaO
— Colin Kaepernick (@Kaepernick7) September 3, 2018
If NFL fans refuse to go to games until players stop disrespecting our Flag & Country, you will see change take place fast. Fire or suspend!
— Donald J. Trump (@realDonaldTrump) September 24, 2017
Cosa c’entra tutto questo con il Super Bowl 2019? Ebbene, Colin Kaepernick, dovete sapere, si è rapidamente trasformato in un punto di riferimento anti-Trump sia per molti dei suoi colleghi sia per una grossa fetta del musicbitz statunitense.
Il problema è che il Super Bowl, da che mondo è mondo, include anche un altrettanto seguitissimo Halftime Show che vede salire sul palco ogni anno la creme de la creme della musica statunitense. Ecco dunque spiegato il motivo che ha spinto Rihanna a rifiutare l’ingaggio per l’ambitissimo show (lo scorso anno si esibì Justin Timberlake, due anni fa Lady Gaga), l’artista alla quale l’NFL aveva inizialmente puntato. Non è di certo finita qui.
Come raccontato da Jay-Z in Apeshit, anche il rapper marito di Beyoncé ha di recente rifiutato di esibirsi all’Halftime Show del Super Bowl 2019 in forma di solidarietà per Colin Kaepernick (“I said no to the Superbowl, you need me, I don’t need you“) e lo stesso discorso vale per Cardi B (anche se quest’ultima, va detto, ha comunque accettato di partecipare in veste di testimonial allo spot di Pepsi, che andrà in onda proprio durante il match).
Di norma, l’artista che ha l’onore di salire sul palco per l’Halftime del Show del Super Bowl viene annunciato mesi e mesi prima dell’evento. Quest’anno, considerati i “no” ricevuti, l’NFL è stata costretta a correre ai ripari: chi alla fine ha accettato (all’ultimo) di esibirsi sono stati i Maroon 5 di Adam Levine, che al Mercedes Benz Stadium di Atlanta, stanotte, verranno raggiunti dai rapper Travis Scott (compagno di Kylie Jenner e fresco di pubblicazione del disco Astroworld) e Big Boi, uno dei due fondatori degli Outkast.
Come riportato da TMZ, i Maroon 5 hanno però cancellato la conferenza stampa di presentazione della loro performance al Super Bowl 2019. Il leader del gruppo ha dichiarato a Entertainment Tonight di avere semplicemente voglia di “lasciar parlare la musica e il suo spettacolo” anche se, ovviamente, in molti hanno pensato che il gruppo volesse semplicemente evitare qualunque domanda scomoda sul caso Kaepernick.
Giusto poche ore prima, fra l’altro, Roger Waters dei Pink Floyd aveva espressamente chiesto su Facebook a Maroon 5, Travis Scott e Big Boi di inginocchiarsi sul palco dell’Halfime Show del Super Bowl 2019 in segno di solidarietà nei confronti di Colin Kaepernick. Il post è nato come risposta ad una recente petizione online apparsa su Change.org che chiedeva espressamente ai Maroon 5 di non esibirsi all’evento.
“I miei colleghi Maroon 5, Travis Scott e Big Boi suoneranno durante lo spettacolo dell’Halftime Show del Super Bowl di domenica prossima. Li invito inginocchiarsi sul palco davanti a tutti. Li invito a farlo in segno di solidarietà nei confronti di Colin Kaepernick, li invito a farlo per ogni bambino ucciso in queste strade, li invito a farlo per ogni madre e padre e fratello e sorella in lutto”.
A pochi minuti dall’inizio del match, vi ricordo, si esibirà la diva soul Gladys Knight. L’artista interpreterà per l’occasione The Star Spangled Banner, l’inno americano, prendendo così il testimone di P!nk.
La cantante afroamericana ha difeso la sua presenza allo show sottolineando di essere sempre stata in prima linea nella lotta a favore dei diritti civili della comunità di cui fa parte. Insieme a lei, ad interpretare il brano America, The Beautiful, vedremo il duo di sorelle Chloe X Halle, che almeno per il momento non hanno rilasciato alcuna dichiarazione riguardo alla controversia di Colin Kaepernick.