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Risulta davvero difficile, molto, raccontare il concerto che ieri sera Ed Sheeran ha tenuto allo stadio San Siro di Milano senza scadere nei soliti cliché. Emozione, lacrime, brividi sono i più classici dei termini che tutti, giornalisti e non, saranno costretti nel bene e nel male ad utilizzarne.
In effetti è proprio un peccato che uno show di questo livello ve lo racconti uno che, alla fine della fiera, non sa nemmeno scrivere così bene. Senza contare le ore di sonno ormai dimenticate e il pochissimo tempo a mia disposizione. Ma dimenticarsi di parlare del Divide Tour a San Siro (che immagino sia stato identico anche nel resto del mondo) sarebbe un vero peccato.
Già, perché i miei 35 euro nel terzo anello con visibilità laterale limitata (finalmente posso dire di aver vissuto l’esperienza, dopo anni di folle parterre!) li ho praticamente investiti, più che spesi. Un concerto di questo tipo non è di quelli che ti butti alle spalle, ma è anzi un live che ti porti dietro a vita. L’emozione di cui sopra la centellinerò insomma, concerto dopo concerto, proprio a partire dallo spettacolo (con la s maiuscola) di ieri, che diventerà così per forza di cose il mio nuovo metro di giudizio.
Vi racconteranno, a ragione, che un concerto di Ed Sheeran è un uomo con la sua chitarra, nudo e crudo, nella sua imperfezione di roscio grassoccio e non particolarmente avvenente. Ma chi se ne frega del physique du role, eravamo lì’ per tutt’altro. Un repertorio della madonna, una scaletta praticamente perfetta, una presenza scenica invidiabile e una capacità di stregare 60.000 persone con un paio di schitarrate. E basta.
Mai, prima d’ora, mi era capitato di vedere uno stadio in un silenzio così assordante come quello che San Siro ci ha regalato sulle note del capolavoro Tenerife Sea. Mai. C’è stato tutto, voce, cuore, anima. 60.000 testoline, 120.000 braccia e gambe immobili, ferme ad ascoltare.
Ed Sheeran, il ragazzo e il suo strumento (più la sua fidata loop station) hanno fatto tutto. Niente band, niente effetti speciali, pochissimi effetti di luce. È stato incredibile anche in considerazione del fatto che alcuni dei pezzi più scatenati come Shape of You, Galway Girl o ancora Nancy Mulligan sono stati solo voce e chitarra, zero fronzoli, nessun aiutino. Tutto Ed, al 100%.
Il live di Ed Sheeran, proprio per la sua unicità, rientra così di diritto (almeno per quanto mi riguarda) nella mia personale top 5 dei migliori concerti di sempre. Chi potrà, a questo punto, tirare su uno spettacolo di questo livello a San Siro? Al momento, non mi vengono in mente nomi. E mi dispiace ma no, né Ligabue, né Vasco né tantomeno Bruce Springsteen possono essere risposte valide.
Scaletta Ed Sheeran Divide Tour 2019 Stadio San Siro Milano 19 giugno 2019
Castle on the Hill
Eraser
The A Team
Don’t / New Man
Dive
Bloodstream
I Don’t Care
Tenerife Sea
All of the Stars/Hearts Don’t Break Around Here/Kiss Me/Give Me Love
Galway Girl
I See Fire
Thinking Out Loud
Photograph
Perfect
Nancy Mulligan
Sing
Shape of You
You Need Me