Quando ripenso agli anni del liceo provo soltanto tanto livore, fastidio e ancora un po’ di ansia e rabbia repressa: rimanere nella peggio provincia, in mezzo a professori che non ti davano alcuna soddisfazione da un punto di vista personale è stata probabilmente l’esperienza più frustrante della mia vita. A molti dei professori che avevo al liceo ora come ora sputerei in faccia. Anche soltanto per non essersi mai permessi voti eccelsi, e non parlo di 8+ di merda, a persone che (contrariamente al sottoscritto) se lo meritavano davvero.
C’erano però anche dei professori, non miei, che qualche 10 agli studenti si “permettevano” di darlo, quasi come se il dieci fosse una manifestazione di apprezzamento di cui avere vergogna. Fra questi, c’era anche Giuseppe Rossino, in arte Mister Ross, professore di ginnastica del liceo linguistico. Lui che quando io ero in quarta si era reiventato cantautore e manager di sé stesso e si esibiva, senza paura, con le sue hit come Napule napule (con la base di Ghetto Superstar, l’aveva pure messa in vendita, se l’avessero beccato sarebbe finito in tribunale) e Sinceramente sei (Fotomodella).
Il prof Rossino era sotto sotto lo zimbello della scuola e degli altri prof ma era anche quello che organizzava il concorso di ballo, a cui partecipai, e le assemblee di istituto, rendendo almeno per qualche ora più viva e creativa l’atmosfera in una scuola che, per il resto, minacciava gli studenti di note sul registro nel caso in cui si fossero permessi di uscire 5 minuti prima il loro ultimo giorno di liceo, per partecipare alla lotta dei gavettoni. Storie di vita vissuta.
Uso l’imperfetto per parlare di Mr Ross perché purtroppo questo professore non c’è più, è scomparso ieri, cadendo dal tetto di un garage in circostanze ancora da chiarire. Personalmente, anche io avevo sempre un po’ preso in giro il prof Rossino, ma con il senno di poi non posso fare altro che rimanere scioccato dalla scomparsa di un prof buono, di un prof che non valutava quanto ci mettevi a salire una pertica, una persona che ragionava più con il cuore che con il cronometro. Ce ne vorrebbero molti di più di prof di educazione così, al mondo.
Ciao Mister Ross.
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