Il bello di avere un blog personale è che puoi parlare di qualsiasi cosa, nel modo che vuoi, senza che nessuno ti rompa le balle. Per esempio, posso permettermi di dire che i Pink Floyd mi fanno cagare e che gli Incubus, che ho visto stasera per la prima volta in vita mia sono da tempi remoti (quando vinsero l’Ema per Best video con Drive) uno dei miei gruppi preferiti insieme ai Foo Fighters e che li considero formativi per la mia conoscenza musicale tanto quanto Madonna, che venero, e Britney Spears e Christina Aguilera.
Posso anche permettermi di dire che gli Incubus sono uno di quei gruppi che pur amando molto non conosco alla perfezione, quindi posso ammettere che in un paio di momenti ho solo fatto finta di ballare e divertirmi, visto che non conoscevo il pezzo che stavano cantando perché NON SINGOLO. Ma poco importa.
Avevo, vicino a me, una bellissima ragazza mezzo francese mezzo italiana conosciuta su Facebook una manciata di ore prima con la quale abbiamo amabilmente parlato di musica e molto altro in francese per tutto il pre-concerto, sorseggiando birra (non una ben due) e godendoci il bel set della band d’apertura, i The Last Internationale, la cui frontman e vocalist ha una voce stupenda che ricorda tantissimo Florence & The Machine.
Poi, alle 21:30 in punto, arrivano gli Incubus sul palco e attaccano con Wish you were here, io torno tutto ad un tratto al 2000 quando ancora MTV trasmetteva musica e Brandon Boyd (storicamente allergico a t-shrt e camice) si gettava in un fiume da un ponte (era così vero? Non ho voglia di ricercarmi il video!), canzone stupenda e performance vocale sempre troppo coperta dalle voci dei fan. Peccato, perché Brandon di fatto di voce ne ha eccome. Ne dà dimostrazione, per esempio, nell’intro dell’epica Pardon me, accoccolato sulle sue stesse ginocchia in un silenzio un po’ surreale, quello di quei fan che ancora non hanno capito di che canzone si tratta.
Il set dura in totale un’ora e tre quarti ed è fondamentalmente spalmato su tutta la loro carriera, con un solo pezzo tratto dal loro ultimo ep Trust fall (Side A), la stupenda Absolution Calling e con un solo pezzo tratto da A crow left the murder: in quest’ultimo caso sto parlando di Megalomaniac, altra super canzone, che fa scatenare tutti come se non ci fosse un domani e risulta essere probabilmente la canzone che più ha coinvolto il pubblico in assoluto. Peccato a questo proposito per la mancanza di Talk show on mute, che mi piace tantissimo.
Per il resto, lacrime, tante lacrime: su uno dei miei pezzi preferiti di sempre ad aprire il Bis, Drive, e il piccolo capolavoro Love hurts, che ci fa sentire tutti un po’ forever alone. A proposito, dov’era Make out party ragazzi? Io un limone l’avrei apprezzato tantissimo….
Comunque bravi [cit]. Posso barrare anche il vostro nome fra quelli che avrei dovuto vedere live prima di morire. Et merci encore a Marina!
Scaletta (da precisare!) concerto Incubus Assago 3 giugno 2015 (altre foto in arrivo)
Wish You Were Here
Anna Molly
Adolescents
Absolution Calling
Are You In?
A Kiss to Send Us Off
In the Company of Wolves
Nice to Know You
The Warmth
Pardon Me
Love Hurts
Megalomaniac
Bis
Drive
Sick Sad Little World