Forse sono io quello nato sbagliato. Treno in provincia a Mantova, di fianco a me tre ragazzini del 98, massimo 99. I loro discorsi si concentrano su due grossi filoni: la figa e il calcio. Parlano di tacchetti, gol, convocazioni e di mister, ma non solo. Uno di loro, che credo sia il capetto, ingellatissimo, si guarda continuamente al cellulare, dicendo -dioc**** quanto sono bello-. I suoi due amichetti se ne escono con cose del tipo -figa la mamma di Fabio, bel troione, me la farei-. Il capetto dice -oh ieri mi ha scritto una su Instagram, messaggio privato, è una ’98, mi dice se passi per Modena magari ci vediamo. Io c’ho la tipa, la Claudia, infatti poi ho cancellato la conversazione ma se ci vediamo me la scopo di brutto, le sborro addosso-.
Io resisto per un po’, il calcio dopo tutto è uno sport bellissimo, anche se per un motivo o per un altro non mi ci sono mai appassionato, e la sessualità alla fine ti nasce prestissimo. Mi sento in dovere di alzarmi quando passa un ragazzino e uno di questi ragazzi gli apre la tasca in basso della cartella. Uno di loro gli dice -che cazzo fai? Ma lo conosci?- e lui -no ma lui avrebbe fatto lo stesso-. Me ne vado schifato, non prima di aver avvisato il ragazzino di fare attenzione, che c’erano tre idioti che gli avevano aperto la cartella. Peccato davvero che questi non si siano spinti più in là, avrei chiamato controllore e carabinieri con un piacere che non vi potete immaginare.
Personaggi di questo tipo ce ne saranno milioni e mi stupisce, davvero, come possano continuare proprio a stare in questo modo. Personaggi di questo tipo sono quelli che vengono considerati fighi dalle ragazzine, le famose primine che si innamorano di quelli di quinta. Quelle che per intenderci non si erano mai filate il sottoscritto. Questa fantomatica Claudia sta insieme, invia Snapchat, invia selfie su Instagram ad un ragazzo che è allo stesso tempo idealmente traditore spaccafighe e bullo di merda.
Ogni tanto, da più piccolo, lo ammetto, mi sono sempre sentito in difetto nei confronti di ragazzi di questo tipo, che a certe persone incutono timore e rispetto. Ogni tanto, ancora adesso, mi sento in difetto nei confronti dei calciofiga, capita di trovarsi all’interno di conversazioni delle quali non te ne frega un cazzo oppure all’interno delle quali ti senti a disagio, perché in quanto ragazzo dovresti in linea teorica adattarti ad un determinato tipo di stereotipo.
Se questo è il livello umano al quale un ragazzino si deve ridurre per garantirsi una scopata a 15 anni o per vincere un campionato, sono sinceramente fiero di essere nato sbagliato.