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Un po’ di background. Chiamo Madre per i classici aggiornamenti di rito e, fra una domanda e l’altra, spunta quella sul Concerto del Primo Maggio 2018. -“L’hai visto?”-, -“ti è piaciuto?”-, o ancora -“ma è vero che hanno detto le parolacce?”-.
Le parolacce. Immagino che abbia letto anche lei (così come molte altre migliaia di italiani) questo articolo di Repubblica in cui si parla dello “sdoganamento del vaffanculo” da parte di Sfera Ebbasta al Concerto del Primo Maggio e, in parallelo, del rock di Gianna Nannini, che ancora non arriva al cambio di tonalità del ritornello di Sei nell’anima e lo lascia cantare al pubblico.
Sfera, all’anagrafe Gionata Boschetti all the way from Ciny, Cinisello Balsamo, sale sul palco del Concertone con indosso una giacca di Gucci, un paio di bizzarri occhiali da sole (non chiedetemi il brand) alla Kanye West dei tempi di Stronger, una grossa catena d’oro e, soprattutto, due orologi rolex. Poco dopo essere sceso sul palco, “Sfera” mette mano al suo profilo Twitter e scrive:
https://twitter.com/sferaebbasta/status/991420527414857729
Apriti cielo. Il tweet scatena il “popolo del web” (lo stesso che ha visto vincere Di Maio), lanciatosi immediatamente in invettive populiste contro il provocatore King della trap, reo di essersi dimostrato incoerente e soprattutto irrispettoso con i valori del Concertone, il live dei lavoratori, il live dei precari. Ma quando mai.
La prima ad esprimere la sua opinione (dai?) è la prezzemolina Elisa d’Ospina, che ricordo (non me ne voglia) essere diventata famosa per il suo ruolo di modella curvy, non esattamente un lavoro in miniera.
Sul palco del primo maggio dove sono state lette lettere di disoccupati, precari e gente che lavora per pochi euro al giorno sicuramente questa era una info indispensabile eh
— Elisa D'Ospina (@ElisaDospina) May 2, 2018
Eppure, a cantare felici con Sfera al Primo Maggio, c’erano migliaia di persone. Un mare di testoline, dai bambini fino ai 30enni, che conoscevano ogni singolo pezzo di Sfera Ebbasta a memoria e che hanno tirato giù Piazza San Giovanni in Laterano tanto quanto hanno fatto per idoli “radical chic” come Max Gazzé o Carmen Consoli. Era lo stesso, identico pubblico che a pochi minuti di distanza intonava “Gli amici selvaggi tutti dentro il privé. Fanculo il Moët, prendiamo tutto il bar“.
Sia ben chiaro, nessuno vi chiede di apprezzare la musica di Sfera Ebbasta, né tantomeno il suo stile. Non avrebbe senso e sarebbe ingiusto, perchè sui gusti non si può discutere. Lo sforzo che vi chiederei di fare, tuttavia, è quello di comprendere, studiare e informarvi, perché altrimenti, come ogni buon italiano che si rispetti, finirete per fare semplicemente la figura degli ipocriti.
Contrariamente a voialtri, Sfera non si è mai nascosto. In conferenza stampa, nel suo clamoroso disco Rockstar, nella recente intervista a Le Iene, in qualunque occasione, il rapper non ha mai fatto mistero di aver guadagnato un sacco di soldi, di fumarsi le canne dalla mattina alla sera e di portarsi a letto 4 ragazze a notte, senza che tutto ciò rappresenti per lui la benchéminima preoccupazione.
Il disco Rockstar (rispetto al precedente album omonimo, inascoltabile e monocorde) è in effetti il suo manifesto, la rappresentazione di chi è oggi, senza filtro alcuno. Se Sfera è Sfera, se ha ottenuto 35 milioni di stream soltanto nella prima settimana di vendite, un motivo c’è ed è la sincerità, una qualità che manca a molti altri artisti mainstream italiani che ad ogni disco ti raccontano di quanto siano cresciuti e poi finiscono, per l’ennesima volta, a farsi scrivere i pezzi da Tommaso Paradiso e a farsi produrre da Michele Canova.
La più grande qualità di Sfera è appunto la completa mancanza di ipocrisia, un pregio che evidentemente manca a molti dei suoi detrattori più accaniti. Proprio in questo senso, a poche ore dallo scoppio del polverone, l’artista si è sentito in dovere di mettere un paio di puntini sulle i.
La vera domanda è: quanti di quelli che mi criticano si comporterebbero diversamente da come faccio io?
— Sfera Ebbasta (@sferaebbasta) May 3, 2018
Ho 25 anni, sono felice, cerco di rendere felice chiunque mi stia attorno..
Se basta un outfit Gucci in diretta Tv per rovinarvi la serata vuol dire che avete un problema molto più grosso da risolvere— Sfera Ebbasta (@sferaebbasta) May 3, 2018
Chi si è messo a puntare il dito è insomma lo stesso tipo di persona che, giusto per fare un esempio, commenta indignato gli articoli di Repubblica dove si parla dei portaborse figli di politici (come se fosse una colpa) o è ancora l’omosessuale medio di Twitter per cui Sfera è troppo etero però invece uno come Erio, siccome è conciato come un Arca dei poveri ed è LGBT friendly, allora è incredibile, magnifico ed originale. Perché si, se ne leggono tante di cose così in giro. Il fatto è che certe opinioni, proprio come quelle di Sfera, sono parecchio scomode.
Nessuno, insomma, vi impone di farvi piacere sto teppistello di periferia. Ci mancherebbe altro. Anche al sottoscritto, lo ammetto, fa incazzare che uno con la terza media sia riuscito ad arrivare dove è arrivato. Anche a me certe canzoni di Sfera fanno cagare, in particolar modo quelle caratterizzate da quell’insostenibile rullante trap che si sente, identico, in decine di canzoni. Quello che vi si chiede, se siete disposti a farlo, è comprendere un personaggio e contestualizzare le sue canzoni e le sue affermazioni, perché così com’è oggi, per quello che dev’essere e per i “valori” che rappresenta, Sfera è perfetto. Se non vi è chiaro, allora forse di lui non avete proprio capito un cazzo.