SEGUI LA PAGINA FACEBOOK UFFICIALE DI ZIOMURO RELOADED!
SEGUI ZIOMURO SU TWITTER E INSTAGRAM
CLICCA QUI PER LO SPECIALE DI ZIOMURO RELOADED SUL FESTIVAL DI SANREMO 2019!
Si è da pochi minuti conclusa l’ultima esibizione dei 24 BIG in gara al Festival di Sanremo 2019. Adesso che finalmente ho ascoltato i pezzi, posso finalmente darvi i miei giudizi al caldo relativi alle canzoni in gara.
Ecco le mie pagelle.
Francesco Renga – Aspetto che torni è una canzone melodica molto classica e in stile Francesco Renga. Nulla di nuovo, insomma, tutto molto prevedibile. Tuttavia, devo dire, piacevole. Per me un 6 politico.
Livio Cori e Nino d’Angelo: l’r&b mi piace tantissimo e ancor di più se mescolato con l’ethnic (in questo caso la musica napoletana), una canzone che rimane in testa ed emoziona. Bella, voto 7 e mezzo.
Nek – Mi farò trovare pronto: ci si aspettava l’electropop da Nek, una canzone bella orecchiabile e radiofonica che colpisce fin dal primo ascolto. Il testo non è nulla di che (e il pezzo me ne ricorda tantissimo un altro che per ora non mi viene in mente!).
Zen Circus – L’Amore è una dittatura. non ho capito una mazza, una canzone impegnata dal testo non troppo comprensibile. Carini i campanelli in sottofondo, una canzone che sembra uno dei pezzi dei La Rua, ma in versione indie. Meh 6–
Il Volo – Musica che resta: canzone clamorosa. Il Volo hanno sempre quel che di trash pop all’Eurovision che ti conquista. Il climax finale è da applausi, sono da podio, poco ma sicuro. 7/8.
Loredana Berté – Cosa ti aspetti da me: una canzone della Bertè scritta da Gaetano Curreri che suona come un pezzo di Vasco Rossi. Molto accattivante e ben interpretata, voto 7-
Daniele Silvestri – Argento Vivo con Rancore: una canzone che mi ha piacevolmente colpito fin dal primo ascolto. Complessa come struttura, ma estremamente varia ed interessante. Crescerà di certo con gli ascolti, fino a questo punto di certo una delle mie preferite. Voto 8.
Federica Carta e Shade: Senza farlo apposta la canzone entra subito in testa, è radiofonica e scorre liscia. Nulla di eccezionale, una Irraggiungibile 2.0 ma davvero piacevole. Non vincerà mai, ma in radio funzionerà bene. 6 e mezzo
Ultimo – I Tuoi particolari: sinceramente non mi convince. Non male per carità, ma il testo è molto più meh rispetto ai suoi precedenti, ha perso di freschezza. Voto 6 +
Paola Turci – L’ultimo ostacolo: Paola Turci bravissima dal vivo, strafiga e in forma strepitosa. Una canzone molto intesa, non troppo radiofonica ma di certo sopra il livello qualitativo della musica italiana media. La sentiremo poco ma merita più di qualche ascolto. Chapeau. 6 e mezzo
Motta – Dov’è l’Italia: di certo un pezzo di qualità, una qualità a cui Motta ci ha abituati. Ma a me lui, vi perdono, mi annoia qualsiasi cosa faccia. Un 6 politico.
Boomdabash – Per un milione: la band salentina parla di una nuova nascita con un pezzo super orecchiabile e canticchiabile. Adorabili e di certo fra i miei preferiti. Fra i tormentoni di questa primavera, garantito. Voto 7/8
Patty Pravo e Briga – Un po’ come la vita: un pezzo dal testo interessante, che parla del significato della vita. La coppia, trovo, non sia molto ben assortita. Tuttavia, brano molto originale. In generale non malaccio, 6+.
Simone Cristicchi – Abbi cura di me: una noia tremenda. Cristicchi continua a fare il ricercato ma con un pezzo davvero noioso e con pochissimo brio. voto 4.
Achille Lauro – Rolls Royce: il rapper stupisce, allontanandosi dal rap e facendo un pezzo rock n roll, con un pizzico di autotune. Esperimento interessante, canzone che in generale non mi ha fatto strappare i capelli. voto 6.
Arisa – Mi sento bene: una bella carica di energia per Arisa, che si deve essere ripresa dopo una brutta delusione. Felice di sentirla positiva, il pezzo non mi ha fatto impazzire ma lo trovo carino. Voto 6+
Negrita – I ragazzi stanno bene: noia al massimo anche per sto brano, dove i Negrita fanno i Negrita. Ma non solo quelli di Magnolia. Voto 5.
Ghemon – Rose Viola: chi vi scrive è un grande appassionato di musica rnb. E Ghemon è uno degli artisti italiani più interessanti in questo senso. Rose Viola ha un testo bellissimo (visto dal punto di vista di una donna, e non dell’uomo), un incedere delicato ed è immediata. Un bellissimo colpo al cuore. Voto 8 +
Einar – Parole Nuove: Einar Ortiz si è fossilizzato in un genere, quel pop melodico all’italiana tipico degli inediti degli Amici di Maria. Brano inutile, con un piccolo guizzo di elettronica nel ritornello. Brutta. 3
Ex-Otago: gli Ex Otago non mi fanno impazzire non li ascolto mai. Questo pezzo non è brutto, ma manco troppo bello. La band si è mantenuta fedele alla sua linea recente, una canzone pop. Anzi Solo una canzone pop. voto 5 e mezzo.
Anna Tatangelo – Le nostre anime di notte: una ballatona triste e in stile Tatangelo. Deludente e priva di qualunque appeal, anche sanremese. Voto 3 e mezzo.
Irama: il vincitore di Amici 17 propone una cosa gigiona che parla di molestie. Bella l’esecuzione e l’interpretazione insieme all’orchestra e al coro gospel. Per me resta un meh, non è neanche troppo radiofonica ed orecchiabile. Voto 6–
Enrico Nigiotti: Nonno Hollywood è una canzone dimenticabile, più che altro perché in pochi ci si possono riconoscere. Meglio di tante altre, alla fine è Nigiotti al 100%. Voto 6 politico.
Mahmood: Soldi spacca i culi. Il testo non è dei migliori di Mahmood ma produzione e clap clap ti spettinano. Merita il podio ma non ci arriverà mai. L’artista sardo-egiziano è la miglior penna in Italia di oggi e merita molto, molto di più. Bravissimo. Voto 8