10 anni fa esatti usciva Zapatillas, il disco della consacrazione definitiva de El canto del Loco, gruppo spagnolo pop-rock composto dai cugini Dani Martin e David Otero e da Jandro Velázquez e Chema Ruiz. Già arrivati a questo punto vi stareste chiedendo: ma di chi diamine stai parlando? Ed è qui che parte la storia che voglio raccontarvi.
A giugno del 2006 i miei genitori decisero che sarei dovuto partire per il mio primo viaggio studio tutto da solo in Inghilterra, pensate che non avevo neanche dovuto chiedere loro di andare, era stato tutto programmato senza chiedermi nulla: partì dunque per quella che sarebbe diventata la vacanza che, in tanti sensi, un po’ mi avrebbe cambiato la vita.
Rimasi a Brighton, splendida cittatina dell’Inghilterra del Sud, per 3 settimane esatte nel corso delle quali l’Italia avrebbe vinto i mondiali e la mia adorata nonna avrebbe vissuto gli ultimi giorni della sua vita: fu in quell’occasione che ebbi per la prima volta un contatto con la lingua spagnola, che fino a quel momento avevo sentito forse solo grazie a qualche stupido scimmiottamento nella televisione italiana (e grazie a Natalia Estrada :D).
Lo spanish caravan con cui entrai in contatto era formato principalmente da catalani e da un paio di baschi e parlava una lingua che mi faceva leteralmente impazire, per velocità, intonazione, accento, per tutto: ogni singola persona conosciuta aveva qualcosa da raccontare, un’esperienza da condividere, un passo di danza da insegnare, un bacio da non riuscire a rubare.
Fu in quell’occasione che conobbi, per la prima volta, El canto del loco e la loro musica, tramite le cuffiette di una delle mie più care “nuove” amiche: da quel punto in poi la musica del gruppo spagnolo sarebbe diventato una delle basi sulle quali avrei costruito la conoscenza della lingua spagnola, che a tutt’oggi amo alla follia e parlo (lo dicono tutti, non certo io) quasi come se fossi un madrelingua.
Adesso come adesso ho preso le distanze da El canto del loco (ormai sciolti, almeno a quanto sembra) che dopo tutto ha fatto principalmente un pop-rock un po’ adolescenziale non dissimile a quello che, per esempio, fanno i Negramaro oggi, ma il ricordo di quel disco e di quelle canzoni mi sono rimaste dentro in maniera indelebile. Ed è così che non posso far altro che ringraziare la bravissima Ilaria, che gestisce con una passione incredibile il blog Italo-Spagnola, per avermi ricordato di questo importante anniversario per la band madrileña.
Felicidades, chicos.