Io e Miky dei Rei Veda ci siamo conosciuti nel corso di una delle settimane più belle e intense della mia vita, la Mtv Music Week, per la precisione durante un evento organizzato da Musicraiser grazie al quale abbiamo potuto parlare della nostra più grande passione, la musica, e iniziare a mettere le basi per una futura collaborazione. Ci sono voluti solo 7 mesi (lol) ma alla fine, in un soleggiato pomeriggio milanese, questo giovane artista mi ha raccontato qualcosa di più del suo attuale progetto discografico, i Rei Veda appunto, di cui ho la fortuna di parlarvi quest’oggi in anteprima.
La band, 100% Made in Sud, nasce dopo una lunga, lunghissima serie di tentativi non riusciti che si sono finalmente concretizzati solo negli ultimi mesi con la pubblicazione del primo video Il tempo di morire (una coraggiosa cover di Lucio Battisti) e la creazione delle prime tracce in studio di registrazione sulle quali però la band ancora vuole tenere un certo riservo. I Rei Veda sono dunque formati da tre personalità musicali molto diverse e proprio per questo motivo, a maggior ragione, interessanti: Miky Baldari (Voce) scrive i testi delle canzoni ed è influenzato dalla melodica italiana (vedasi Battisti stesso o Lucio Dalla) mentre il chitarrista Tony Iunco è l’anima electro e particolarmente dubstep della band e infine Pietro Cinieri, alla batteria, regala al gruppo un sound fra l’indie e il nu-metal.
Seduti di fronte ad un buon caffè americano io e Miky (che in realtà il caffè, troppo dolce, l’ha lasciato a tre quarti) abbiamo parlato fitto fitto per quasi due ore, raccontandoci quelle che erano le nostre idee riguardo al settore e scambiando opinioni musicali varie ed eventuali: lasciando da parte i nostri dubbi sugli Amici di Maria e le considerazioni contrastanti sui Negramaro, in ogni caso, il momento più importante è certamente stato l’ascolto del loro primo vero inedito, sul quale mi trovo obbligato a stare sul generico. D’altra parte, l’hype è pur sempre l’hype.
La canzone la ascolto in versione demo, dal cellulare di Miky, ma nonostante l’amatorialità della cosa apprezzo tantissimo, fin da subito, la canzone: si tratta di un pezzo che mi ha immediatamente fatto battere il ritmo con il piedino, nonostante mi sia prodigato a spiegare al leader dei Rei Veda cosa non mi avesse fatto impazzire nello specifico. Miky l’ha definito, con un certo orgoglio, un diamante grezzo, e io non potrei essere più d’accordo.
La band, che spero avrò il piacere di incontrare nella sua interezza a breve, sta progettando un tour per presentare finalmente i suoi inediti che nel corso della prossima estate dovrebbe toccare i principali capoluoghi della Puglia (la loro regione di origine) e la Basilicata. In attesa che il primo singolo esca definitivamente, vi invito a visitare la pagina Facebook ufficiale dei Rei Veda, dove la band pubblicherà poco alla volta alcuni teaser dei loro prossimi progetti. Sono in arrivo molte sorprese, basterà soltanto avere un po’ di pazienza (non ultimo il significato del nome della band!).
Vi invito a dare un occhio alla prima cover dei Rei Veda qui sotto: che ne pensate di questo gruppo emergente?
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