Il 23 aprile 1882 nasceva, ad opera di Cesare Cantù e Tullo Massarani, la Società Italiana degli Autori ed Editori, anche conosciuta con il nome di SIAE: l’istituzione, che da più di 130 anni si occupa della gestione del diritto d’autore in Italia, vantava fino a poco tempo fa un monopolio che, secondo molti, iniziava ad essere decisamente ingombrante, per usare un eufemismo, oltre ad rappresentare uno strumento piuttosto retrogrado rispetto a ciò che avviene in altri paesi europei ed extraeuropei. Il 2016, tuttavia, potrebbe essere per l’azienda attualmente in mano a Filippo Sugar l’anno della svolta definitiva.
Già, perché qualche ora fa il Senato Italiano, nella figura dei senatori PD Piero Ichino e Laura Puppato, ha approvato in sede di Commissione per le Politiche UE uno storico ordine del giorno con il quale si afferma, detta in parole povere, la necessità di applicare la liberalizzazione nell’ambito del diritto d’autore e di aprire così la strada a nuove e più varie possibilità di collaborazione per gli artisti che decidano di tutelare il proprio lavoro. La notizia è stata riportata dall’avvocato Guido Scorza sul suo blog, che ha fra le altre cose sottolineato di collaborare con una società concorrente a SIAE.
Ecco un breve estratto del testo dell’ODG del 22 giugno 2016:
La Commissione,
esaminato il disegno di legge recante «Delega al Governo per il recepimento delle direttive europee e l’attuazione di altri atti dell’Unione europea-legge di delegazione europea 2015» […]
impegna il Governo
a prevedere, in sede di redazione del decreto di attuazione, meccanismi e procedure che consentano ai titolari dei diritti e agli utilizzatori di notificare all’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato osservazioni e proposte dirette alla migliore attuazione dei principi affermati dalla direttiva;
a svolgere, nello spirito della direttiva 2014/26/UE, che prevede l’istituzione di procedure appropriate per monitorare il suo rispetto, un approfondimento sui risultati ottenuti in termini di trasparenza ed efficienza dell’attività oggi in capo alla sola SIAE, al fine di intervenire successivamente, anche nella direzione dell’apertura dell’attività di intermediazione ad altri organismi di gestione collettiva;
a individuare la migliore delle soluzioni per garantire il libero mercato dei servizi di tutela dei diritti d’autore
Questa decisione storica da parte del Senato, approvata anche dal Governo, dovrebbe semplicemente restare in attesa del giorno in cui l’Esecutivo avrà varato il Decreto Legislativo con il quale dovrà recepire in Italia la Direttiva (ad applicazione obbligatoria) dell’Unione europea citata nel testo dell’ODG: a partire da quel momento, gli autori ed editori italiani potranno finalmente scegliere a chi affidarsi per l’intermediazione dei loro diritti. In soldoni, in questo modo la SIAE non potrà più arrogarsi il diritto di gestire legalmente in modo esclusivo le opere degli artisti italiani e i profitti da esse derivanti.
Il cambiamento in materia di diritto d’autore potrebbe essere una svolta epocale per il nostro paese e per i suoi artisti, anche se c’è da dire che non ci stupisce più di tanto: proprio di recente, ha infatti iniziato a prendere piede anche nel nostro paese la piattaforma Soundreef, alla quale hanno iniziato a collaborare anche artisti del calibro di Fedez e Gigi d’Alessio (scatenando un certo malcontento da parte di SIAE, che ora sembra dovrà correre ai ripari in qualche modo).