Contrariamente alle migliaia di fan già pronti, fin dalle prime ore di un bollente pomeriggio estivo, a godersi il live del Boss Bruce Springsteen a Milano, io la tappa meneghina del The River Tour me lo sono visto comodamente seduto sul divano di casa, tutto questo mentre Oltralpe andava in scena la debacle dell’Islanda contro la Francia: nonostante ciò, i social mi hanno come sempre aiutato a farmi un’idea di quello che è successo (tanta roba, più di tre ore di live) e, in questo caso specifico, a farmi sorgere pure diversi dubbi sull’effettiva riuscita dello spettacolo.
Mi spiego meglio: fin dai primi minuti del live su Twitter (qui mi potete seguire) leggevo i commenti piccati di diversi partecipanti allo show (posizionati in aree diverse del gigantesco San Siro, dal parterre agli spalti) che hanno iniziato da subito a commentare la scarsa qualità dell’acustica, definita senza mezzi termini “pessima” da molti di loro. Qui alcune delle loro reazioni:
L'acustica del terzo anello é cosí cattiva che si sente ancora l'eco del concerto dei modà di 1settimana fa. #BruceSpringsteen #brucemilano
— Marco Ferraroni (@marcoferraroni) July 3, 2016
https://twitter.com/bettybuurp/status/749688444671107072
#Springsteen è un grande ma la vista e l'acustica, pur dal primo anello, è a dir poco pessima.
— Nicola Vaccani (@nicvaccani) July 3, 2016
Ragazzi, grandi emozioni con il Boss, ma acustica pessima! @springsteen pic.twitter.com/SytYIS439p
— No#News (@nonews_it) July 3, 2016
A questo punto, incuriosito, smetto un attimo di guardare in maniera un po’ distratta i magnifici Periscope offerti dalle tribune e inizio ad ascoltare seriamente il live: quello che le mie orecchie sentono, oltre ad un volume abbastanza basso, è un fastidiosissimo fischio che dubito dipendesse dalla registrazione ma, al contrario, proprio dal ritorno dalle casse. Twitto a riguardo e, d’improvviso, vengo contattato in privato da un utente molto esperto del settore (io non ne capisco nulla) che non solo conferma le mie sensazioni ma mi dice che gli è bastato guardare le foto dell’impianto per capire che qualcosa non andava.
Ringrazio, e chiedo ulteriori delucidazioni: da completo neofita in materia, mi viene spiegato che da diversi anni sui palchi viene montato quello che in gergo si chiama line array (le “curve” di casse che si vedono appese sul palco) e in questo caso ne sarebbero state utilizzate due frontali ai due lati del palco oltre a due laterali, da “rinforzo” per i settori laterali. Se non ho capito male, con questa impostazione c’è una potenza tirata al massimo, con la conseguenza che gli spettatori sentono poco nulla e per di più con una qualità molto bassa. L’impianto, in sostanza, era inadeguato alla location: tutte le correzioni del suono devono in questo caso essere fatte a mano e, con volumi così tirati, uno dei principali effetti è proprio il fastidioso fischio che io (e forse altri, ma chiedo conferme per non dire cazzate) ho sentito.
Non è però finita qui: la stessa fonte mi conferma poco dopo che, a quanto sembra, la sala regia si sia messa le mani nei capelli per tutto il tempo, proprio perché si dice sia stato montato “per motivi x” dallo staff metà del wattaggio necessario. Giusto per avere un metro di paragone, la reunion dei Pooh ha avuto un impianto di 4 volte superiore, con un risultato decisamente diverso.
Cazzeggiando poi su Instagram scopro alcuni video dalla sala stampa (quello che pubblico qui sotto è di Andrea Laffranchi de Il Corriere della Sera) dove si percepisce molto bene come, anche da una posizione “privilegiata”, il volume non fosse propriamente adattto ad un concerto di questo spessore.
Attendo, a questo punto, smentite o conferme con grande curiosità: vorrei capire se le mie percezioni sono state totalmente deviate dallo schermo del computer o se in quello che ho sentito con le mie sole orecchie c’è effettivamente un fondo di verità.
Credits immagine di copertina: rewval