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Lowlow è un giovane rapper romano che il sottoscritto ha conosciuto la scorsa primavera in occasione della presentazione del film Zeta, lungometraggio diretto da Cosimo Alemà dedicato al mondo del rap. Al tempo quasi nessuno sapeva chi fosse, almeno in ambito mainstream, ma di recente l’artista (all’anagrafe Giulio Elia Sabatello) ha firmato un contatto con Sugar riuscendo a dare vita al suo primo vero disco Redenzione, in uscita il 13 gennaio.
La canzone che ha rappresentato la sua definitiva consacrazione, di cui vi ho parlato qui, si chiama Ulisse ed è un pezzo durissimo dedicato al tentativo disperato di un giovane ragazzo di compiere una rapina. Poche ore fa è uscito il secondo singolo di LowLow, chiamato Il sentiero dei nidi di ragno (come l’opera di Italo Calvino) accompagnato da un video ufficiale altrettanto suggestivo ed emozionante. Mi sa che il ragazzo farà strada.
[youtube https://www.youtube.com/watch?v=saz3EOxCODo]
Testo
In strada principesse che frugano nei rifiuti
I geni sono tutti rinchiusi nei manicomi
Non siamo più persone, siamo solo polinomi
A Spoon River c’è una lapide con scritti i nostri nomi.
Non ho mai avuto un ferro, né una pistola d’acqua
Morirò senza aver mai messo una cravatta
Morirò senza aver mai baciato una
Urlando come un sordo sotto una luna distratta.
Però conosco un posto che gli altri non sanno
Dopo il bosco nero, il sentiero dei nidi di ragno
Quando i grilli canteranno, gli adulti balleranno insieme
Sopra le ossa dei partigiani seppelliti in mezzo al fango.
E sarò eternamente grato ai miei ascoltatori
Ma devo dirvi una cosa delle peggiori
Siamo ventenni vomitati dal ventennio Berlusconi
E la musica non vi salverà, salvatevi da soli
Aaargh
Non sono solo, c’è qualcuno proprio come me?
Pugni chiusi, trappole, pronto per esplodere
La mia generazione odia le frasi retoriche
È solo la nostra storia scritta in parole povere
Quindi tutti zitti, devo dire una cosa
Tutti zitti, devo dire una cosa
Tutti zitti, devo dire una cosa
Qua stanno piovendo vetri e stiamo fermi in posa.
Nella terra promessa voi sarete i benvenuti
Madri parlano da un vetro con i figli detenuti
Non siamo più persone ma solo nomi e cognomi
Calciatori dietro un pallone di illusioni.
In strada principesse che frugano nei rifiuti
I geni sono tutti rinchiusi nei manicomi
Non siamo più persone, siamo solo polinomi
A Spoon River c’è una lapide con scritti i nostri nomi.
Io non ho tatuaggi, né un tono accomodante
Un pessimo modello per la cultura dominante
Non credo a inferno o paradiso, non ti credo Dante
Credo nella scrittura, immortalità dell’arte.
Ma io conosco un posto che gli altri non sanno
Oltre il deserto argento, il sentiero dei nidi di ragno
Quando i cigni canteranno, i bambini giocheranno insieme
Sulla terra che i nostri padri conquistarono lottando.
E sarò eternamente grato ai miei ascoltatori
Chiedo attenzione a tutti: “Signore e signori”
La musica è un mezzo per prenderti ciò che vuoi
Io sono solo una voce, siete voi gli eroi.
Non sono solo, c’è qualcuno proprio come me?
Pugni chiusi, trappole, pronto per esplodere
La mia generazione odia le frasi retoriche
È solo la nostra storia scritta in parole povere
Quindi tutti zitti, devo dire una cosa
Tutti zitti, devo dire una cosa
Tutti zitti, devo dire una cosa
Qua stanno piovendo vetri e stiamo fermi in posa.
Nella terra promessa voi sarete i benvenuti
Madri parlano da un vetro con i figli detenuti
Non siamo più persone ma solo nomi e cognomi
Calciatori dietro un pallone di illusioni.
In strada principesse che frugano nei rifiuti
I geni sono tutti rinchiusi nei manicomi
Non siamo più persone, siamo solo polinomi.
Non sono solo, c’è qualcuno proprio come me?
Pugni chiusi, trappole, pronto per esplodere
La mia generazione odia le frasi retoriche
È solo la nostra storia scritta in parole povere
Quindi tutti zitti, devo dire una cosa
Tutti zitti, devo dire una cosa
Tutti zitti, devo dire una cosa
Qua stanno piovendo vetri e stiamo fermi in posa.