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64 mila persone, un numero davvero incredibile, hanno partecipato lo scorso 4 luglio a La Favola, il concerto evento di Ultimo tenutosi allo stadio Olimpico di Roma con il quale l’artista di San Basilio ha voluto chiudere il fortunatissimo Colpa delle favole tour.
Per l’occasione, Ultimo (che vanta ad oggi il disco più venduto dell’anno in Italia) ha regalato al pubblico presente tutti i suoi più grandi successi, compresi il duetto a sorpresa con il collega Fabrizio Moro, insieme al quale ha interpretato L’eternità e Portami via e quello con il mentore Antonello Venditti (Roma Capoccia).
Fra le tante sorprese della serata anche un nuovo singolo inedito, intitolato Poesia per Roma e pubblicato su tutte le piattaforme di streaming oggi, 5 luglio.
Qui sotto trovate la scaletta del concerto di Ultimo all’Olimpico di Roma e l’audio e il testo di Poesia per Roma.
Scaletta La Favola Ultimo 4 luglio 2019 Stadio Olimpico Roma
Colpa delle favole
Dove il mare finisce
Aperitivo grezzo
Quella casa che avevamo in mente
Cascare nei tuoi occhi
Sabbia
Piccola stella
Il ballo delle incertezze
Quando fuori piove
Amati sempre
Peter Pan
Poesia senza veli
Ti dedico il silenzio
Mille universi
L’eternità (con Fabrizio Moro)
Portami via (con Fabrizio Moro)
Ipocondria
Fateme cantà
Rondini al guinzaglio
Pianeti
La stella più fragile dell’Universo
Giusy
Farfalla bianca
Medley: Buon viaggio/Racconterò di te/Vorrei soltanto amarti
Roma Capoccia (con Antonello Venditti)
Notte prima degli esami
I tuoi particolari
Forse dormirai
Fermo
Stasera
Il tuo nome
Poesia per Roma
La stazione dei ricordi
Sogni appesi
Audio Poesia per Roma
Testo
Testo
So dieci giorni che sto fori
dici sorridi e dentro muori
a me m’hanno stancato tutti
donne, auto, amici a volte
eppure de te io non me stanco
a volte penso ar Tevere e poi canto
anche se Roma non è solo centro
per me sei bella come un dubbio spento
come un rifugio per un ladro
sei bella come l’angelo e il peccato
te pare poco, di’te pare poco essere immortale?
quando te spegni e avvii er tramonto
che bellezza che rimane
sei bella pure senza mare
lì giù ai Parioli sono belli i ragazzetti
ma per me non valgono du’ occhi
sopravvissuti a sti’ parcheggi
ché Roma è er Colosseo ma non non è solo quello
Roma è sta’panchina rotta
che da sogni a quer pischello
Roma è una finestra aperta
piena di mollette e panni
è un bimbo cor pallone
che è partito da San Giovanni
mio padre mi portava le domeniche allo stadio
ancora tengo con gran cura
la prima sciarpa nell’armadio
Roma Capoccia der mondo infame
il mio primo saggio da bambino
la cantai col cuore
nun è San Pietro ma sta’ chiesa
che sta a pezzi
la vera Roma sta nei vicoli
che te turista non apprezzi
è na’ battaglia persa co’ politici corotti
mi parli e dopo ridi perché, Roma, te ne f****
è un pranzo a casa mia co gli amici di na’vita
quelli che perdono a tre sette
e se la pijano con la sfiga
voi sta’ tranquillo senza troppe cianfrusaglie
te casca il mondo sulle spalle
e trovi forza dentro un daje
so’ dieci giorni che sto’ fori
e come me manchi
domani torno e prima cosa vado a pija du’ guanti
perché per scrivere de te ce vo’ rispetto
grazie de esser rimasta accesa
quando non c’avevo un letto