Ornella Vanoni si è esibita questa sera, 16 novembre, nel corso dello spettacolo Una storia da cantare. La cantante si è resa protagonista, ahimé, di una gaffe in diretta davvero molto, molto divertente.
SEGUI ZIOMURO RELOADED SU FACEBOOK !
SEGUIMI SU TWITTER!
SEGUIMI SU INSTAGRAM!
L’artista milanese ha infatti avuto l’onere e l’onore di interpretare Bocca di Rosa, uno dei pezzi più celebri di tutta la discografica di Fabrizio de André, a cui è stato dedicato lo show tributo. Peccato soltanto che Ornella Vanoni si sia ritrovata con i fari puntati in faccia per tutta l’esibizione.
Ad un certo punto, nel bel mezzo della canzone, Ornella Vanoni ha sbottato, in barba alla diretta: “Non si vede un cazz0” ha esclamato, senza rendersi conto (probabilmente) che lo show non era registrato.g
Qui sotto il video del fattaccio di cui si è resa protagonista Ornella Vanoni.
Un momento epico su @RaiUno #UnaStoriaDaCantare #Vanoni pic.twitter.com/zTuODbWZUm
— Aʟᴇꜱꜱᴀɴᴅʀᴏ Aʟʟᴀʀᴀ (@aallara) November 16, 2019
Testo Bocca di Rosa
Metteva l’amore, metteva l’amore
La chiamavano bocca di rosa
Metteva l’amore sopra ogni cosa
Nel paesino di Sant’Ilario
Tutti si accorsero con uno sguardo
Che non si trattava di un missionario
Chi se lo sceglie per professione
Bocca di rosa né l’uno né l’altro
Lei lo faceva per passione
A soddisfare le proprie voglie
Senza indagare se il concupito
Ha il cuore libero oppure ha moglie
Bocca di rosa si tirò addosso
L’ira funesta delle cagnette
A cui aveva sottratto l’osso
Non brillano certo in iniziativa
Le contromisure fino a quel punto
Si limitavano all’invettiva
Sentendosi come Gesù nel tempio
Si sa che la gente dà buoni consigli
Se non può più dare cattivo esempio
Senza mai figli, senza più voglie
Si prese la briga e di certo il gusto
Di dare a tutte il consiglio giusto
Le apostrofò con parole argute
“Il furto d’amore sarà punito”
Disse “dall’ordine costituito”
E dissero senza parafrasare
“Quella schifosa ha già troppi clienti
Più di un consorzio alimentare”
Con i pennacchi, con i pennacchi
Ed arrivarono quattro gendarmi
Con i pennacchi e con le armi
Al proprio dovere vengono meno
Ma non quando sono in alta uniforme
E l’accompagnarono al primo treno
Dal commissario al sacrestano
Alla stazione c’erano tutti
Con gli occhi rossi e il cappello in mano
Senza pretese, senza pretese
A salutare chi per un poco
Portò l’amore nel paese
Con una scritta nera
Diceva “addio bocca di rosa
Con te se ne parte la primavera”
Non ha bisogno di alcun giornale
Come una freccia dall’arco scocca
Vola veloce di bocca in bocca
Molta più gente di quando partiva
Chi mandò un bacio, chi gettò un fiore
Chi si prenota per due ore
Fra un miserere e un’estrema unzione
Il bene effimero della bellezza
La vuole accanto in processione
E bocca di rosa poco lontano
Si porta a spasso per il paese
L’amore sacro e l’amor profano