Il 2020 è stato un anno molto, molto difficile per il sottoscritto. E non soltanto per colpa di questa maledetta pandemia. Eppure, una luce in fondo al tunnel sapevo che l’avrei sempre avuta, sarebbe semplicemente bastato aspettare. Dopo quattro anni di silenzio e dopo aver mantenuto il segreto (volevo fosse una sorpresa, non so davvero come ho resistito) posso finalmente rivelarvi che ho scritto un libro, un progetto molto ambizioso del quale vado estremamente fiero. Il mio primo romanzo si chiama Linea 148, ed è un omaggio a Parigi.
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Linea 148: di cosa parla e come è nato il mio primo romanzo
Tutto nasce a Parigi, nel 2016. Ero davanti ad un locale di Place de Clichy, una sera, e mi sono chiesto: le persone che si trovano in questo luogo, in questo preciso momento, come ci sono arrivate? Ecco l’idea di scrivere il racconto Hey, stasera che facciamo (lo potete leggere qui) dove mi immaginavo le conversazioni Whatsapp di chi, quella notte, si trovava nei locali di Parigi dove decine di persone sono state massacrate dai terroristi dell’Isis, la notte del 13 novembre. Sapevo già in partenza che questa storia di destini incrociati fosse pazzesca, ma mancava qualcosa.
In mio aiuto è arrivato un documentario, Les banlieues de la ligne 148, che raccontava la storia di uno dei tre terroristi del Bataclan, Samy Amimour, un autista di bus di origini algerine taciturno, schivo, una personalità molto particolare perfetta per essere plagiata da Daesh. Il documentario per me è stata una fulminazione: sapevo che raccontare la sua storia sarebbe stato pazzesco. E sapevo che quella doveva essere la mia storia, la storia del mio primo libro.
In Linea 148 scoprirete dunque la storia di Samy ma anche quella, puramente inventata, di quattro giovani parigini i cui destini si incrociano in questo periodo storico così buio della storia di parigi. Quattro anime che vivono le loro vite, inconsapevoli di come le loro azioni li abbiamo in qualche modo condannati.
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Ma Linea 148 per me è molto di più. Questo libro parla anche di me, della mia esperienza in Francia, sono le immagini che io ho visto, le esperienze che ho vissuto, sono le persone che ho incontrato, i chilometri macinati su quel bus per andare a lavoro, in mezzo al nulla. Linea 148 è anche e soprattutto gli ultimi 10 anni di questa mia assurda, incredibile e per molti versi straordinaria vita.
Non ho aspettative di sorta, non pretendo che vi piaccia né che venga considerato un capolavoro della letteratura perché ho l’umilità giusta per sapere che non è così. Si tratta semplicemente di una storia di cui mi sono follemente innamorato e che volevo a tutti i costi raccontarvi. Spero davvero di esserci riuscito. Buona lettura!