Alla fine le proteste degli afroitaliani e della generazione Z hanno avuto il loro effetto. La RAI ha formalmente deciso di vietare, da oggi in poi, l’utilizzo della blackface nei suoi programmi.
Tutto era nato, come probabilmente avrete già sentito, dalle proteste social di alcuni utenti che, sulla scia della nuova ondata progressista, avevano deciso di mettere mano a Twitter e a Instagram per denunciare l’utilizzo della blackface, una pratica considerata profondamente razzista, in programmi come Tale e Quale Show, che oggettivamente ne facevano un uso e un abuso abbastanza sconsiderato, visti i tempi che corrono.
La Blackface era stata duramente contestata da Ghali, che con una serie di Instagram Stories si era lamentato della sua imitazione messa in scena da Sergio Muniz.
“Il blackface è una cosa di cui lo spettacolo non ha bisogno. […] lo scopo del blackface è quello di denigrare le persone di colore e di dare un brutta impressione.”
Io vi consiglio di andare a vedere le storie di Ghali riguardo al blackface pic.twitter.com/vXNsaEEf8c
— Lara Blanca ☽ Teatro d’ira (@eclissilunarii) November 21, 2020
A partire dalle prossime edizioni, dunque, non vedremo più nessun “omaggio” a grandi star nere, siano esse italiane o internazionali, a meno che ovviamente la produzione di Tale e Quale Show non decida di assumere concorrenti di origini africane.
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Nelle scorse ore, a questo proposito, molte associazioni come Lunaria, Italiani senza cittadinanza, Arci, Cospe e Razzismo Brutta Storia che avevano inviato le loro rimostranze alla RAI hanno finalmente ricevuto la risposta che attendevano ormai da diverso tempo:
Insieme a COSPE onlus, Italiani senza cittadinanza, Arci nazionale e Razzismo Brutta Storia vevamo chiesto alla RAI di…
Pubblicato da Lunaria su Martedì 27 aprile 2021
Nel merito della vicenda per la quale ci avete scritto, diciamo subito che assumiamo l’impegno – per quanto è in nostro potere – a evitare che essa possa ripetersi sugli schermi Rai. Ci faremo anzi portavoce delle vostre istanze presso il vertice aziendale e presso le direzioni che svolgono un ruolo nodale di coordinamento perché le vostre osservazioni sulla pratica del blackface diventino consapevolezza diffusa.