Sto male. Immaginate di fare una passeggiata nel bosco dietro casa vostra e di avvistare qualcosa che non vi sconfinfera: che ne so, un albero in autocombustione, un esserino con le ali che parla, un elfo dei boschi intento a nascondere le sue monete d’oro alla fine di un arcobaleno.
Nel caso in cui ciò accadesse, dovrete contattare Forestale, che archivierà la vostra pratica nel faldone “Gnomi e fate dei boschi”: non è fantascienza, e non è nemmeno Lercio, l’esistenza di questo fascicolo, contenente mille e una meraviglie, è stata scoperta dall’agenzia stampa Adn Kronos proprio poco fa.
Gli avvistamenti, a quanto pare, sono stati pure numerosi: il più bello e divertente è probabilmente quello del signor Pierluigi Ricci, che alla Forestale ha giurato di aver visto con i suoi stessi occhi
un esserino che si apprestava a bere alla fonte, alto circa 25 centimetri che ritengo essere uno ‘gnomo’ dei boschi”. Indossava una casacca azzurra, pantaloni marroni, stivali di pelo beige, un cappello rosso e aveva una lunga barba bianca.
Secondo quanto specificato da Adn Kronos, molte di queste segnalazioni sono arrivate dalla zona degli Appenini, che secondo gli anziani pullulano di mostri, fate, orchi e chi più ne ha più ne metta.
Cito testualmente la conclusione dell’articolo perchè l’ho trovata stupenda
Gnomi dell’Appennino, fate nel casentino, streghe al centro e al sud: per chi volesse tentare l’incontro, questa è la geografia da tenere presente. Meno chiaro il metodo, che potrebbe variare da persona a persona, ma una regola di base c’è: secondo gli esperti bisogna imparare a guardare verso il basso, immedesimarsi negli elementi naturali, liberarsi della sovrastrutture culturali. Perché – sempre secondo gli esperti – gli gnomi ci sono, siamo noi che non li vediamo.
Oh fatemelo sapere se ne vedete anche voi che io un selfie con un elfo me lo sparerei volentieri.