Questa sera abbiamo due compiti: ricordare e celebrare la vita. Vi chiedo un momento di silenzio. Non li dimenticheremo.
Si è aperto con queste parole, in lingua francese, il concerto evento appena tenuto da Sting al Teatro Bataclan di Parigi, ad un anno esatto di distanza dagli attentati che hanno sconvolto la capitale francese lasciando dietro di sé un’incancellabile scia di sangue.
Nonostante il concerto avesse chiaramente un significato simbolico, ancora prima che musicale, non c’è stato grandissimo spazio per le lacrime o le meste rimembranze: eccezion fatta per il doveroso intro, Sting ha regalato al suo pubblico parigino un’ora e tre quarti di live senza sbavature e di fatto piuttosto gioioso, con tutte le principali hit che l’hanno reso lo straordinario punto di riferimento del pop-rock mondiale che è sempre stato.
Il live di Sting al Bataclan si apre, non a caso, con la toccante Fragile, dedica accorata ad una città che tanto ha sofferto e che cerca in tutti i modi (la musica è uno di questi) di buttarsi una volta per tutta alle spalle due anni da incubo; si riprende però subito a ballare con il primo grandissimo singolo Message in a bottle, dove tutti battono festosamente le mani a tempo; un discorso simile si può fare anche per Can’t stop thinking about, che pur non essendo un capolavoro ha un ritmo incalzante e mette voglia di ballare.
Il concerto prosegue fra momenti più emozionanti e introspettivi (Inshallah, dedica ai migranti, ne è un esempio) a pezzi più spensierati per il quale il pubblico, che ha tanta voglia di dimenticare e divertirsi, impazzisce: è questo il caso degli “oooh oooh” del coro della celeberrima Englishman in New York, ma anche della hit Roxanne (“ho scritto questo pezzo a Parigi” dice Sting in francese, con un forte accento british) che si trasforma magicamente in Ain’t no sunshine di Bill Withers.
Per salutare il suo pubblico, Sting ritorna ad abbassare i toni, com’è giusto che sia, e accompagnato soltanto dal suono della sua chitarra suona e canta Empty Chair, pezzo dedicato alle vittime degli attentati e a James Foley, fotoreporter statunitense rapito e decapitato da Jihadi John nel 2014, in Siria.
Keep my place at the empty chair, and somehow I'll be there #Bataclan #Syria pic.twitter.com/7wSF9rD3va
— Peter Allen (@peterallenparis) November 12, 2016
Con il concerto di Sting, il Bataclan e Parigi dimostrano la loro voglia, incontenibile, di girare pagina una volta per tutte e cancellare dal passato i grumi di sangue che ancora si nascondono negli angoli dei locali colpiti. Il tempo cancella le ferite, ma non le cicatrici, e la musica può essere l’unico mezzo che ci è rimasto per curarle, al massimo delle nostre possibilità. Nel caso di questo splendido teatro parigino, l’espressione The Show Must Go On non è mai stata più azzeccata.
Qui sotto trovate la scaletta del concerto e qualche video della serata.
LEGGI ANCHE: JESSE HUGHES DEGLI EAGLES OF DEATH METAL RIMBALZATO AL CONCERTO DI STING
LA DIRETTA STREAMING DEL CONCERTO DI STING AL BATACLAN
Setlist Sting Bataclan Paris 12 novembre 2016
Fragile
Message in a bottle
I Can’t Stop Thinking About you
One fine ay
50.000
Inshallah
Petrol Head
Down down down
Driven to tears
Englishman in New York
Desert Rose
Every breath you take
So lonely
Walking on the moon
Roxanne
BIS
Next to you
Empty Chair
https://www.instagram.com/p/BMudCUQA_WL/?tagged=sting
https://www.instagram.com/p/BMuZMwshLvw/?tagged=bataclan
https://www.instagram.com/p/BMucV4RjpRH/?tagged=bataclan