Mi sono sempre considerato un purista della musica. Forse anche un po’ sognatore e disincantato, considerati i tempi che stiamo vivendo. Tempi bui, da tanti, troppi punti di vista. E proprio la musica, in questo senso, credo non faccia eccezione.
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Nel 2019, ve ne sarete accorti, è esploso TikTok, piattaforma che ha conosciuto una popolarità crescente, esponenziale quasi quanto l’espansione del Covid-19 nel nostro paese e nel mondo.
Se non ci avete mai messo mano, dovreste perlomeno provare a smanettarci, almeno una volta. Ma vi do un consiglio: ritagliatevi un spazio tutto per voi, vi servirà un po’ di tempo. Una volta compreso il suo funzionamento, una volta capito come aggiungere le canzoni, gli effetti, le transizioni, come giocarci, insomma, vi renderete conto che è una discreta figata.
Nessuna piattaforma, fino ad oggi, vi dava la possibilità di essere creativi fino a questo punto. E, probabilmente (sempre sulla scia di Musical.ly, dalle cui ceneri è nato) è stato proprio questo fattore quello che ha consentito a TikTok di diventare la più grande piattaforma social al mondo. Per adesso.
Alla luce dei risultati, dei numeri e delle nuove star emerse da questo social, era naturale che le aziende ci si fiondassero dentro. Dove con aziende, ovviamente, parlo anche di case discografiche.
Ci deve essere di certo stato un momento preciso in cui ci si è detti: “Carino questo balletto virale, hai visto quante impression? Funziona bene! E se lo trasformassimo in una canzone? E nelle prossime dieci?”.
Senza fare nomi sono stati in tantissimi di recente gli artisti italiani ed internazionali che hanno scritto canzoni in funzione di TikTok. Come si riconoscono? Beh è molto semplice: se l’artista in questione pubblica un singolo all’improvviso, al di fuori di qualunque altro progetto discografico, è molto probabile che l’abbia fatto per TikTok. Un altro indizio è la presenza, nel testo della canzone, di istruzioni specifiche: alza il braccio, muoviti a destra, abbassati e così via. Ciliegina sulla torta è l’inclusione di frasi da meme e da gif che permetteranno di interpretare il pezzo con un video virale, adattandolo alle proprie situazioni di vita: Mai una gioia, odio tutti, non mi toccare, facciamo festa, troppo cringe sono un esempio.
Ma è giusto scrivere una canzone solo ed esclusivamente per farla diventare virale su TikTok?
Per rispondere a questa domanda è necessario capire da che parte stiamo: vogliamo farci promotori della musica “fatta di sentimenti” di cui parlava Salvador Sobral o di quella fatta di fuochi d’artificio della pubblicità del Cornetto Algida?
La prima è la musica dei musicisti che studiano da una vita, che fanno la gavetta, che cercano di esprimere con la loro musica messaggi più o meno universali. La seconda è quella delle case discografiche che, comprensibilmente, devono pagare degli stipendi.
Chiaramente, ci muoviamo nell’ambito delle opinioni personali, anche se fino ad un certo punto. È ovvio che anche il raffinato cantautore è interessato a battere cassa tanto quanto il tormentonaro di turno. Pecunia non olet, dopo tutto. Quindi, in linea generale, sì, scrivere una canzone solo per TikTok ha senso nei termini che oggi è la piattaforma più utile per farsi promozione a livello musicale. Scendere a compromessi e adattarsi alle sue tendenze può effettivamente aiutare un artista, la sua label o chi per lui.
C’è un però.
Così come qualunque altro prodotto, anche TikTok ha una sua data di scadenza. L’abbiamo visto con Facebook, con Twitter e ora con Instagram. Non c’è stato un social che si sia salvato dal cosiddetto “ciclo di vita”, un’ideale curva che sale esponenzialmente, si stabilizza e poi cala quando il mercato si aggiorna.
Siamo davvero sicuri che pubblicare Instant Songs su TikTok sia davvero la strategia giusta? Nell’immediato, e i numeri lo dimostrano, non c’è dubbio. Ma nel lungo periodo forse sarebbe il caso di progettare e prevedere anche dei piani B. E chi avrà alle spalle contenuti reali e concreti riuscirà a restare a galla anche in mezzo alla tempesta. La qualità sarà sempre e comunque il miglior salvagente.