E se tutto d’un tratto mi fosse venuta voglia di andare in Islanda? Fra vulcani, terme, ghiacci, geyser e rilassante desolazione lunare? Ma a dei livelli che mi sto già informando su come raggiungere il circolo polare. Sì, a me che fa cagare il freddo e la montagna.
Sta di fatto che l’Islanda, così come la Norvegia e la Svezia, complice il meteo difficile (per non dire il freddo boia) e la scarsità di ore di luce è stata culla di alcuni fra gli artisti più particolari e sperimentali dei nostri tempi, tutti accomunati da una vena elettronico-malinconica che li ha resi la colonna sonora perfetta per lunghi viaggi in auto-treno-aereo e chi più ne ha più ne metta.
Se vi capita di passare da quelle parti prima di me, ricordatevi per favore di ascoltare almeno una di queste canzoni made nei peggiori bar di Reykjavík. La vostra esperienza extra-sensoriale ne beneficerà, ve lo assicuro.
tratta da “Body Talk part 1”
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tratta da “Takk”
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(Ho barato, lei è estone, estiqatsi) tratta da “Love is Dead”
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tratta da The Hunger Games – La ragazza di fuoco (colonna sonora)
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tratta da Dancer in the Dark (colonna sonora)
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tratta da “The Understanding”
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tratta da “Do it again”
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tratta da “Apparat Organ Quartet”
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tratta da “Melody A.M.”
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tratta da “Medulla” (INARRIVABILE)
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