Come tutti saprete, ieri mattina in pieno centro a Milano si è consumato un triplice omicidio, perpretrato dal folle Claudio Giardiello, imprenditore 57enne che è riuscito a fregare i controlli di sicurezza del Tribunale di Milano lasciando un’allucinante scia di sangue al suo passaggio. Ecco, la sicurezza, questa sconosciuta, parliamone per favore.
A neanche un mese dall’EXPO 2015 uno squilibrato riesce a sgattaiolare con una pistola dentro un palazzo che, in teoria, dovrebbe essere presidiato con il filo spinato (faccio per dire) e noi dovremmo sentirci sicuri a girare in città in metro, sugli autobus e sui tram con il quadruplo della gente, che normalmente già non è che stia tanto tanto bene eh.
L’evento in sé, coadiuvato anche da qualche geniale status che ho letto su Facebook, mi ha spinto verso un quesito fondamentale: perchè se questo è riuscito a entrare in Tribunale con un’arma da fuoco io dovrei farmi alcun problema a portare ad un concerto, magari di quelli massacranti, una stramaledetta bottiglietta d’acqua con il tappo? Perchè suddetto tappo deve essere per forza gettato se poi fottesega se dentro la borsa del mio amico c’è un coltello a serramanico nascosto in una tasca interna?
Che tipo di danno potrà mai provocare il tappo della mia bottiglietta ad un concerto? Ci si può scivolare sopra? Dai cazzo, io e gli altri poverini lì schiacchiati rischiamo la disidratazione, non ce ne frega una mazza di lanciare la bottiglia contro il cantante (salvo eccezioni…).
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Buttiamole via queste sigarette, buttiamoli via questi cannoni, non tanto e non solo per un discorso di fumo quando per il rischio di perderci un occhio o farsi scarnificare un braccio in mezzo al pogo. E mettiamoli degli stramaledetti metal detector, ché io ai concerti voglio avere il diritto di bere la mia acqua in tranquillità come qualunque cristiano.