Lo scorso 13 novembre 2015 più di 80 persone persero la vita all’interno del teatro Bataclan di Parigi nel corso del più grave attentato mai perpetrato in suolo francese dal dopoguerra: sul palco quella sera suonavano gli Eagles of Death Metal di Josh Homme e Jesse Hughes, interrotti nel bel mezzo della loro performance dagli spari dei kalashnikov dei terroristi dell’ISIS.
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La band americana, purtroppo, non avrà mai più la possibilità di concludere l’esibizione, almeno fintanto che il direttore della sala, Jules Frutos, resterà in carica: la notizia è circolata questa mattina dopo che Frutos ha rilasciato un’intervista a France Info a p0che ore di distanza dalla riapertura del locale in occasione del live di Sting. Ecco quanto dichiarato dal direttore del Bataclan
Fintanto che ci sarò io, gli Eagles of death metal non potranno ritornare al Bataclan. Il cantante ha cavalcato troppo l’onda della tragedia
A poche ore dall’attentato, Hughes (fra le altre cose uno fra i pochi sostenitori di Donald Trump) aveva dichiarato che l’attacco sarebbe stato supportato, almeno a detta sua, da alcuni dipendenti del Bataclan di origine araba. Le dichiarazioni di una e dell’altra parte, in ogni caso, sembrano cozzare con l’atteggiamento di grande rispetto mantenuto durante un’intervista a Vice uscita a pochi giorni da quella data maledetta: Hughes e compagni si erano mostrati sconvolti, in lacrime senza parole e tutt’altro che polemici.
Qui sotto potete recuperare l’intervista inegrale agli Eagles of death metal dopo l’attacco al Bataclan.
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