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Il Teatro Ariston sta scaldando i motori per il Festival di Sanremo 2017: dal 7 all’11 febbraio prossimo, infatti, ci potremo nuovamente godere su Rai Uno la kermesse canora più prestigiosa e celebre del nostro paese, che per questa occasione vedrà salire sul palco ligure un totale di ben 22 BIG (più 8 Nuove Proposte).
Lo scorso 20 gennaio un gruppo di fortunati giornalisti provenienti da tutte le più celebri e prestigiose testate online hanno avuto la fortuna di ascoltare in anteprima i pezzi in gara al Festival di Sanremo 2017. Qui sotto trovate dunque le prime recensioni e i commenti sui testi delle canzoni, nell’ordine, di Tv Sorrisi e Canzoni, RTL 102,5, Il Fatto Quotidiano, Rockol e TvBlog. Ecco i commenti sulla canzone di Alessio Bernabei, Nel mezzo di un applauso.
PS: Cliccando sui nomi delle testate qui sopra trovate gli articoli rispettivi.
Nel brano di Bernabei, al suo terzo Sanremo di fila (il secondo come solista) ritroviamo le sonorità pop e il fiuto radiofonico di “Noi siamo infinito”. L’amore di “Nel mezzo di un applauso” è così intenso che l’universo intero applaude noi.
Inizio sexy (poi leggendo il testo capirete perché) per un brano che non lascia respiro e spinge sull’acceleratore. Ancora di più di “Noi siamo infinito”. Ritmo e pop radiofonico.
Bernabei continua sulla strada di “Noi siamo infinito”: pop ritmato che ammicca all’EDM, che dopo qualche secondo butta lì un drop, poi rallenta, poi riparte. L’anno scorso era l’infinito, quest’anno è “L’universo intero applaude noi”, perché “Siamo nel bel mezzo di un applauso”.
Di cosa parla la canzone: consapevolezza, amore, me, te.
In breve: “Noi siamo infinito” 2.0
Sembra ovvio che un direttore artistico tenda a lasciare un segno sul Festival chiamando artisti che in qualche modo rientrano nel proprio immaginario musicale. Normale, quindi, che se il ciclo di un direttore dura tre anni qualcuno torni sulla scena. Meno normale che Carlo Conti chiami per il terzo anno di fila Alessio Bernabei, perché piuttosto che essere identificato con lui, uno con un po’ di sale in zucca, preferirebbe tatuarsi sulla fronte una svastica tipo Charles Manson.
Brano scritto da Roberto Casalino. Il brano parla di un amore in modo celebrativo, dei momenti inaspettati e dei piccoli particolari. Casalino ha spiegato: “E’ il giusto seguito di Noi siamo infinito, secondo me con una marcia in più ed una maturità diversa”.
Giudizio TvBlog: canzone che appena inizia pare già sentita. Il brano, molto pop, spinge tanto, a tratti è quasi coatta e da stadio. Il fatto che l’universo intero applauda noi è ricordato da cori e percussioni.