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Non preoccupatevi, non sarò certo l’ennesimo editorialista (????) che si metterà a scrivere un pezzo contrito e ricco di metafore su Sfera Ebbasta, sulla sua musica e su come in realtà le vecchie generazioni di criticoni non capiscano nulla. Anche perchè il sottoscritto, ben prima che avvenisse la tragedia della discoteca La Lanterna Azzurra di Corinaldo e che Sfera diventasse di moda per Google (capisciamme’) scriveva editoriali sul più interessante artista del 2018 già molti mesi fa. Ma veniamo all’argomento di cui volevo parlarvi oggi.
Nelle ultime ore, sui principali quotidiani nazionali e sul web in generale, hanno iniziato ad apparire tutta una serie di dettagli ulteriori sulla tragedia dove hanno perso la vita, lo scorso 8 dicembre, 6 persone e dove circa un centinaio sono rimaste ferite. La notizia ormai l’avrete sentita tutti: un ragazzo presente fra il pubblico di un’ospitata (non un concerto) di Sfera Ebbasta alla Lanterna Azzurra, in provincia di Ancona, ha spruzzato dello spray al peperoncino (probabilmente per commettere un piccolo furto) scatenando un fuggi fuggi che ha fatto crollare una delle transenne esterne al locale. Chi si è trovato schiacciato dai corpi ammassatisi uno sopra l’altro in un batti baleno non ha avuto scampo.
La tragedia, com’è ovvio, ha rimesso in discussione quelle basilari misure di sicurezza di cui ci dimentichiamo ogni volta e di cui ci ricordiamo soltanto quando accadono tragedie come queste. A quanto sembra, rispetto all’effettiva capienza, nel locale c’era troppa gente. E questo è solo uno dei punti ai quali stanno lavorando gli inquirenti, per capire le reali responsabilità legali dei gestori.
A poche ore dagli eventi, sono stati tantissimi i rapper che sui social hanno manifestato il loro cordoglio e il loro sdegno, e questo vale sia per lo stesso Sfera, sia per i suoi colleghi e amici e sia per i suoi più agguerriti competitor. Fedez, per esempio, ha messo mano alle sue Instagram Stories per commentare l’accaduto, sottolineando poi (in un’intervista esclusiva concessa a Selvaggia Lucarelli sul Fatto Quotidiano) di come Sfera, che ad oggi è un numero uno, possa vantare un pubblico talmente grande da non poter giustificare la scelta di un locale così piccolo. Eppure, il buon Federico Lucia, in questo senso (e non è l’unico) ha qualche scheletro nell’armadio.
. @Fedez “Sfera è un artista di serie A non doveva andare laggiù" [LEGGI https://t.co/l8graLhaqT] #intervista @stanzaselvaggia #FattoQuotidiano #11dicembre #edicola
— Il Fatto Quotidiano (@fattoquotidiano) December 11, 2018
Già, perché a fronte di certe dichiarazioni verrebbe da pensare che nessuno, prima di Sfera, avesse mai accettato di suonare in un locale messo in certe condizioni. Invece non è esattamente così che è andata.
Eccole le uscite di sicurezza, quelle ringhierine basse (e arrugginite) manco in un asilo. pic.twitter.com/Ueom4MHkpz
— Domenico Marocchi (@domenicomarock) 11 dicembre 2018
Come fatto notare dal giornalista Domenico Marocchi, in passato sono stati in molti ad aver calcato il palco della Lanterna Azzurra (Fedez compreso), chi per una semplice ospitata, chi invece per una vera e propria esibizione. Ora con questo io non voglio dire nulla (Fedez, per esempio, ha sottolineato che il suo team i sopralluoghi li ha sempre fatti) ma lascio a voi il beneficio del commento a riguardo. La sensazione è che in molti stiano piangendo sul latte (anzi sul sangue) già versato.
Eccoli tutti qui, tutti a suonare nella balera ex rimessa agricola con impianti non a norma, a cui si arriva dopo 30 minuti di tornanti e stradine in cui il doppio senso è assai rischioso. (Ah, e non erano proprio degli sconosciuti, avevano già dischi di platino in salotto). pic.twitter.com/YBgnZTr9og
— Domenico Marocchi (@domenicomarock) 11 dicembre 2018
https://twitter.com/THEREALGUE/status/1072431903414935552