Una manciata di ore fa si è tenuto a Milano, presso Parco Sempione, il GQ Freakout 2016, manifestazione mista fra il fashion e la musica che ha portato sul suo palco alcuni fra i più interessanti artisti (emergenti) del panorama italiano e internazionale.
L’evento, presentato da Lucilla Agosti e diretto da un responsabile artistico d’eccezione come Saturnino, ha dunque riacceso il parco meneghino dopo un’edizione 2015 comunque piuttosto carina (lo scorso anno ci furono Levante e Azealia Banks, fra gli altri) e un altro concertone gratuito, questa volta tenuto dai Negramaro e Marianne Mirage.
Appena arrivato sul posto, intorno alle ore 20:00, ho potuto constatare con un certo piacere che la situazione (proprio come l’anno scorso) era piuttosto tranquilla: nessuna fila chilometrica, nessuno che spingeva, nessuna pressione per stare nelle prime file, c’era semplicemente tanta voglia di godersi una serata di buona musica e magari pure uno o due spritz.
Il live è iniziato con la giovane Manu, la prima ad aver avuto dei grossi problemi con l’acustica: non solo il suono rimbombava di brutto, ma in diversi momenti la voce spariva, probabilmente a causa di qualche fastidiosa interferenza. Lo stesso è successo anche al povero Giovanni Caccamo, costretto a dover cantare con un microfono dal volume davvero troppo basso; fra le altre cose mi sarei aspettato che il pubblico l’avrebbe accolto con maggior calore, cosa che non è assolutamente stata.
La vera sorpresa del GQ Freakout 2016 sono stati i pazzeschi Dardust, trio elettronico fenomenale che ci ha fatto ballare, in modo inaspettato, come non mai: non saprei neanche bene come descrivere il loro stile, che mescola classica, elettronica e trance in maniera veramente eccellente, per cui vi riporto direttamente al video qui sotto.
Il clou del concerto, in ogni caso, è stato affidato (dopo 4 chiacchiere fra la Agosti e gli ospiti, abbastanza skippabili) a LP e Jain, americana una e francese l’altra, che hanno cantato i loro pezzi più famosi prima dell’arrivo dei 2ManyDjs. La prima, pur brava, si è sentita davvero poco (è però stata accolta da un grandissimo calore da parte del pubblico LGBT presente) mentre la seconda (che tempo fa avevo pure intervistato) mi ha davvero stupito un sacco, è infatti riuscita a mettere da parte il suo snobismo un po’ parigino e tirare fuori una notevole grinta da animale da palcoscenico.
Qui sotto trovate il mio report social del GQ Freakout 2016: c’eravate anche voi?
Il set di @Jainmusic a #GQMS16 si conclude con la stupenda Makeba pic.twitter.com/EgohUxwQyW
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Come @Jainmusic #GQMS16 pic.twitter.com/VwA8XmndLw
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Fenomenali @Dardust #GQMS16 pic.twitter.com/vlIUAj067P
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Piero Salvatori presenta i brani del nuovo disco Fly Away a #GQMS16 @SonyMusicItaly pic.twitter.com/UbwvkwsBY5
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