Buster Moon è un koala un po’ sfigato e sprovveduto che per salvare il teatro di cui è proprietario, ormai sull’orlo del fallimento, decide di indire un concorso canoro in città mettendo in premio gli ultimi 1000 dollari che gli sono rimasti in tasca: peccato soltanto che per uno scherzo del destino (e per colpa della sua esilarante segretaria iguana, la cariatide Ms. Crawley) il montepremi schizza a 100.000 dollari e un orda di animali carichi di velleità artistiche si mette in coda per il provino che potrebbe cambiare la loro vita.
Personalmente non sono un esperto di cinema, ma Sing mi ha conquistato fin dai primi minuti: il nuovo film della Illumination Entertainment (la stessa casa di produzione di Cattivissimo Me) è infatti un lungometraggio di animazione frizzante, godibile, esilarante e soprattutto perfetto per tutti gli appassionati di musica come il sottoscritto, che rivedranno in esso decine di citazioni e omaggi al mondo del pop e del rock, ma anche delle centinaia di talent show in circolazione.
Il punto di forza di un film come questo è proprio la sua capacità di essere estremamente moderno e attento ai cambiamenti del mondo della comunicazione: a fronte dei capolavori Disney (anche del pur bellissimo Moana) sempre molto ingessati e legati ad epoche ormai passate, le case di animazione statunitensi “alternative” hanno sempre avuto la capacità di raccontare anche il presente con una punta di ironia e swag adatta più ad un piccolo di adulti piuttosto che a quello dei piccolini.
Sing è anche e soprattutto un grande spettacolo musicale che vanta una colonna sonora di tutto rispetto ed esibizioni (per quanto sembri folle dirlo) coreografiche, colorate e divertenti al pari di quelle in onda ad un MTV award qualunque: non voglio spoilerarvi molto, ma nella migliore scena del film parte in sotttondo Flashing Lights di Kanye West, canzone magnifica che mai mi sarei aspettato di vedere utilizzata in un film di questo tipo (e con tale efficacia).
In definitiva, Sing è il film perfetto, più di ogni altro cartone animato in circolazione, per passare una serata spensierata, battendo il piedino a ritmo di Bad Romance di Lady Gaga e intonando le note di canzoni clamorosamente catchy come Call me maybe. Non che ci volesse poi molto, ma è un’ora e mezza di intrattenimento di qualità di gran lunga superiore all’ultima, noiosissima, edizione di X Factor, i cui meccanismi ormai obsoleti vengono in esso messi alla berlina in maniera nemmeno troppo velata.
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