Nel corso di un’importante conferenza stampa a fianco del Primo Ministro Italiano Paolo Gentiloni tenutasi poche ore fa a Washington, il presidente degli USA Donald Trump è stato protagonista di una gaffé che ha creato un certo imbarazzo fra i presenti.
All’interno del suo discorso, infatti, Trump aveva anche inserito una lista dei più importanti motivi di orgoglio per l’Italia, patria di grandissimi artisti fra cui Giuseppe Verdi e Luciano Pavarotti, che a quanto pare è (ancora?) un suo carissimo amico. Pavarotti, come di certo saprete, è scomparso nel 2007 dopo una lunga battaglia contro il cancro.
Trump gives a shout out to Pavarotti, calls him "a good friend of mine".
Pavarotti died 10 years ago in 2007. —via @MSNBC pic.twitter.com/MHMT065mh3
— Kyle Griffin (@kylegriffin1) April 20, 2017
Trump aveva scelto lo scorso anno , canzone dall’atto finale della celebre opera Turandot, interpretata anche da Pavarotti, come canzone colonna sonora di diversi suoi appuntamenti pre elettorali in giro per il paese. La scelta del brano, che si conclude con la celebre frase “all’alba vincerò”, era però stata fortemente criticata dalla vedova di Pavarotti, Nicoletta Mantovani, che aveva espressamente chiesto al neo eletto presidente di cambiare canzone dalla sua campagna elettorale.
With Nessun Dorma blasting out, Donald Trump’s plane flies right past media and cheering supporters in Cleveland. pic.twitter.com/fmwDpIVcjh
— James Cook (@BBCJamesCook) July 20, 2016
Un’altra ragione per dubitare dell’amicizia fra Donald Trump e Luciano Pavarotti risale ad un evento nel 2002 in occasione del quale il presidente degli USA, ai tempi soltanto un “semplice” magnate”, aveva chiesto a Pavarotti il rimborso del compenso dopo una performance vocale non particolarmente brillante.